Osservatorio sul mercato del lavoro 2023 - "Le dinamiche dell'ultimo anno e le previsioni per il 2023"
Dopo la positiva ripresa occupazione del 2021, che ha consentito un notevole recupero sui livelli record toccati nel 2019 e crollati nel 2020 a seguito della pandemia da COVID-19, nei propri monitoraggi periodici il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali prevedeva una dinamica vivace, nella quale una ripresa delleconomia persino superiore alle attese avrebbe sostenuto un ulteriore recupero occupazionale. Uno scenario dunque favorevole al consolidarsi del mercato del lavoro italiano che, in effetti, ha potuto fruire nella prima metà dellanno appena concluso di una forte crescita, grazie anche ai primi effetti del PNRR e al clima di fiducia suscitato dal governo Draghi, giunto poi a prematura conclusione lo scorso 20 luglio. Nel valutare, comunque positivamente, landamento del primo semestre 2022, lultimo Osservatorio Itinerari Previdenziali metteva però anche in guardia media, politica e parti sociali dai facili entusiasmi.
Al di là dei titoli sui record del mercato del lavoro guardando ai principali indicatori Eurostat, lItalia continua infatti a essere fanalino di coda in Europa: per tasso di occupazione globale (60%), dove persino la Grecia fa meglio con il 60,6% (69,9% la media UE); per occupazione femminile (51%, come la Grecia, contro il 64,9% della media europea); per occupazione giovanile, dove è terzultima tra i 27 Paesi UE (19,8% contro una media del 34,7%); per occupazione senior, dove fanno peggio solo Grecia, Croazia Romania e Lussemburgo (54,9% il dato italiano, 62,6% la media europea). Oltre a questi dati, non si possono poi trascurare alcuni elementi di criticità, legati sia a fattori esogeni al mercato del lavoro, come limpennata inflattiva e le difficoltà di reperimento di materie prime ed energia, sia intrinseci al mercato stesso, a cominciare dallevidente questione del mancato incontro tra domanda e offerta di impiego.
Da qui, la necessità, indicata da tempo dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, di maggiori investimenti in politiche attive per il lavoro, troppo spesso trascurate in favore di misure assistenziali che, oltre a non risolvere i problemi che affliggono il Paese, finiscono con laggravare un debito pubblico già monstre, a discapito proprio delle giovani generazioni. In attesa di analizzare i provvedimenti in materia del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni, già intervenuto ad esempio in Legge di Bilancio sul reddito di cittadinanza riconoscendone innanzitutto il fallimento sul versante dellinserimento professionale, le domande da porsi sono allora: qual è il bilancio del 2022? E quali, invece, le prospettive per loccupazione nel 2023?
Proseguendo le finalità istitutive della collana curata da Claudio Negro, che esamina con cadenza semestrale lo stato di salute del nostro mercato del lavoro italiano, in questo numero dellOsservatorio, Itinerari Previdenziali si pone lobiettivo di rispondere a questi interrogativi: una risposta essenziale ai fini della sostenibilità del nostro welfare state. Basti pensare che, a fronte delmiglioramento della situazione occupazionale registrato dopo la pandemia, il Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale stima in 1,4215 il rapporto attivi/pensionati per il 2021 (ultimo anno di rilevazione disponibile): ancora distante, dunque, quell1,5 che rappresenterebbe la soglia minima necessaria per la stabilità di medio-lungo termine di un sistema pensionistico a ripartizione come quello italiano.
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