Settimo Rapporto - "La Regionalizzazione del Bilancio Previdenziale italiano. Entrate contributive e fiscali, spesa pubblica per welfare e tassi di copertura dal 1980 al 2021"
Ideale continuazione dei Rapporti su La regionalizzazione del bilancio statale curati dal Prof. Alberto Brambilla tra il 2000 e il 2005, e quindi del Sesto Rapporto La Regionalizzazione del Bilancio previdenziale: modalità di finanziamento e prestazioni a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il documento si pone lobiettivo di fornire la dimensione finanziaria delle entrate contributive e fiscali che sostengono il welfare italiano nelle sue tre principali componenti (pensioni, assistenza sociale e sanità) e le relative uscite per prestazioni. Unaggregazione di dati utili a comprendere gli andamenti delle forme di protezione sociale del nostro Paese, analizzati non solo a livello a nazionale, ma scomposti per singola Regione, così come peraltro richiederebbe la procedura di comunicazione dellUnione Europea.
Lanalisi, che fotografa i trend degli ultimi 42 anni attraverso la lente del sistema previdenziale e assistenziale, è relativa alle gestioni private INPS (lavoratori dipendenti, artigiani, commercianti, imprenditori agricoli e parasubordinati) per il periodo compreso tra il 1980 e il 2010; a partire dal 2011, la gestione ricomprende anche i dati relativi a IPOST e dal 2013 quelli di ENPALS confluiti in INPS. Dal 2001, poi, è iniziata la regionalizzazione delle gestioni pubbliche gestite da INPDAP fino al 2011 e successivamente confluite in INPS, con una gestione contabile autonoma e separata. Completano infine il quadro degli enti previdenziali di primo pilastro le Casse privatizzate dei liberi professionisti.
Realizzato nellambito delle verifiche di sostenibilità del welfare state italiano a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, lo studio dedica poi un focus specifico alle entrate tributarie (dirette e indirette) e, in particolare, alle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF e a quelle aziendali relative allIRAP: gli indicatori così elaborati consentono di delineare il profilo di distribuzione dei redditi dichiarati e, dunque, di fornire unulteriore unità di misura degli andamenti socio-economici nelle diverse aree del Paese.
Perché Regionalizzare? In Italia si è sempre affrontato il tema del welfare (e vale lo stesso per politiche economiche o relative al mercato del lavoro) come se il nostro fosse un Paese omogeneo, con le stesse problematiche e opportunità, tanto che ogni volta che si è proceduto con riforme o interventi, ad esempio sul sistema pensionistico, lo si è fatto con un approccio identico su tutto il territorio. Scenario in realtà confutato dai dati e, in particolare, dal confronto tra le diverse macroaree che evidenziano pesanti disequilibri, soprattutto a sfavore delle Regioni meridionali.
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