Terza indagine su "ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani"

Convegno virtuale di Presentazione


IL CONVEGNO DI PRESENTAZIONE

Il Club di Roma, fondato nell'aprile del 1968 da Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King, pubblicò nel 1972 il Rapporto su I limiti dello sviluppo che, per la prima volta, calcolò i limiti della crescita umana sul pianeta Terra, predicendo con 50 anni di anticipo che lo sviluppo economico non potesse continuare indefinitamente a causa della limitata disponibilità di risorse naturali e della limitata capacità di assorbimento degli inquinanti da parte del pianeta.

Quella piccola palla di neve lanciata nell’indifferenza generale – nonostante la prima crisi petrolifera del 1973 – si è trasformata in una valanga inarrestabile: al netto di qualche furbizia, come il greenwashing, o di interpretazioni legate al suo essere alla moda, in questi ultimi anni la sostenibilità è diventata una componente essenziale delle attività umane, nonché l’obiettivo che caratterizza e determinerà lo sviluppo attraverso il rispetto dei diritti ambientali, sociali e di governance. La pandemia di SARS-CoV-2 ha poi dimostrato l’assoluta necessità di uno sviluppo sostenibile, con particolare attenzione al sociale e ai territori. Il 10 marzo 2021 è entrato in vigore il Regolamento UE 2019/2088 SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) che impone obblighi di informativa ESG agli investitori, tra cui Compagnie di Assicurazione, fondi pensione e istituzionali; entro il 2022 arriveranno regolamenti attuativi e tassonomia. Nel contempo è decollato il Next Generation EU, Biden ha riportato gli USA negli accordi di Parigi (COP 21 del 2015) e il prossimo novembre si terrà la conferenza per il clima, COP26 di Glasgow.

In questo senso si stanno muovendo dunque sempre più gli investimenti finanziari, che tendono a premiare le aziende (e speriamo in futuro anche gli Stati) che applicano modelli di business rispettosi dei criteri ESG. Nella stessa direzione vanno gli investitori istituzionali che operano nel welfare per il benessere dell’uomo e della società. Questa linea di marcia appare chiara nella terza edizione dell'indagine sulle politiche politiche di investimento ESG degli istituzionali italiani curata dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali che, da oltre 10 anni, nei suoi convegni annuali sul welfare integrativo, si occupa di SRI e Silver Economy, le due principali direttrici di marcia del nostro pianeta e dell’economia.

 

 

LA PUBBLICAZIONE

Ideale continuazione e completamento del focus già contenuto nelle edizioni 2019 e 2020 del Report sugli Investitori istituzionali italiani, il Quaderno di Approfondimento “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani” propone un’indagine sulle strategie di sostenibilità e di integrazione dei criteri ESG nei portafogli di Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria e, a partire da quest’anno, Compagnie di Assicurazione.

Con l’obiettivo di scattare una fotografia quantitativa e qualitativa allo sviluppo dei principi di investimento responsabile e al processo di diffusione dei criteri di sostenibilità nel settore, la pubblicazione estende poi lo sguardo oltre la ricerca lasciando ampio spazio a best practice e case history che raccolgono l’esperienza diretta sia degli investitori sia delle fabbriche prodotto. 

Per partecipare è necessario iscriversi. Per informazioni potete contattarci via email a info@itinerariprevidenziali.it

Per accrediti stampa, si prega di inviare una mail a mara.guarino@itinerariprevidenziali.it

 

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