COVID-19 pone all'attenzione di tutti gli attori del welfare la necessità di ripensare strumenti e strategie su cui è basato l’attuale modello di protezione sociale italiano, in termini soprattutto sanitari e assistenziali: quale ruolo possono assumere i fondi pensione, le forme di assistenza sanitaria integrativa e le Casse di Previdenza nella fase post-pandemica? E, in prospettiva, quali nuove coperture complementari possono offrire ai propri iscritti nell’ottica di una sempre maggiore integrazione tra pubblico e privato? 

COVID-19 ha accelerato la consapevolezza degli assicuratori che nel prossimo futuro occorrerà rivedere e innovare gli attuali modelli di business, anche allo scopo di rendere più appetibile e profittevole la nuova offerta; offerta a propria volta sempre più basata su una trasformazione tecnologica capace di condizionarne modalità di progettazione, distribuzione e monitoraggio. Questi due dei principali trend che coinvolgeranno l'industria assicurativa nella fase post-pandemica: come raccogliere la sfida? 

Per l'ottavo anno consecutivo, la pubblicazione curata dal Centro Studi e Ricerche si pone l'obiettivo di inquadrare tendenze, criticità e peculiarità del sistema di protezione sociale italiano, con un occhio di riguardo nei confronti della sua sostenibilità futura. Temi che, partendo proprio dalle evidenze emerse dal Rapporto, saranno discussi nel corso di una conferenza stampa dedicata: se, in apertura, il Prof. Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali inquadrerà il contesto di riferimento, a seguire l'intervento dei rappresentanti del mondo della politica sarà l'occasione per discutere il punto di vista dei policy maker  verso i settori della previdenza, dell’assistenza e del welfare integrativo. 

Le risorse europee, e in particolar modo quelle previste dal Next Generation EU, in arrivo in Italia a seguito della crisi economico-finanziaria generata da COVID-19 rappresentano un’opportunità unica di “ricostruzione”, a condizione di essere impiegate in progetti ben strutturati, adeguati ai contesti territoriali e sostenibili: quale il ruolo  che le Fondazioni di origine Bancaria potrebbero svolgere per favorire progettualità, coesione e capacità realizzativa nel loro impiego?

Come evolverà il rapporto tra gli investitori istituzionali e il mondo dei private market nel 2021? Non si corre il rischio che l’apertura di questo tipo di mercati a un pubblico sempre più retail sposti gli interessi dei grandi patrimoni italiani verso altre asset class? Per rispondere a queste domande, la prima Colazione di Lavoro promossa da Itinerari Previdenziali si propone come l'occasione per un confronto aperto  tra i principali attori del sistema sulle diverse asset class alternative, per una crescita e una maturazione sia nell’offerta di prodotto sia nella domanda di investimenti nei mercati privati. 

In un contesto economico-finanziario già incerto e ulteriomente aggravato dall'impatto della pandemia di COVID-19, si sta sviluppando una spiccata propensione verso investimenti "liquidi" e orizzonti temporali di breve termine, così da bilanciare al meglio i potenziali rischi derivanti dall'instabilità dei mercati: come coniugare però le esigenze dettate da questo particolare momento storico con la visione di ampio respiro e gli obiettivi di lungo periodo che da sempre caratterizzano mission e attività dell'investitore istituzionale? 

Sempre più importante è trovare un punto di contatto tra investitori istituzionali e gestori di fondi operanti nei private market, che rappresentano i principali strumenti per sostegno e investimenti alle imprese italiane con modalità alternative. La recente pandemia ha accentuato i bisogni di questi soggetti ma i fondi che investono in mercati privati ancora non decollano - o, meglio, potrebbero fare molto di più - nonostante il legislatore abbia previsto alcune agevolazioni per favorire gli investimenti in economia reale. Durante la Colazione si analizzerano allora le ragioni di un mercato tra i più piccoli in Europa: cosa manca per un definitivo salto di qualità del sistema? 

L'emergenza sanitaria scatenata dalla diffusione del nuovo coronavirus ha evidenziato, ancora una volta di più, come invecchiamento della popolazione e rispetto dell'ambiente siano tra i temi più urgenti da affrontare per la sopravvivenza stessa della società così come oggi la conosciamo. Una sfida cui non possono e non devono sottrarsi neppure gli attori del welfare integrato chiamati a scelte d'investimento responsabili, mirate allo sviluppo sostenibile e attente ai trend demografici in atto. 

Tra le sfide che attendono il Paese per la ricostruzione economica e sociale post COVID-19 c’è sicuramente quella della transizione ecologica, uno dei punti cardine del piano di rilancio che l'Europa metterà in atto nei prossimi mesi attraverso le risorse stanziate nel Next Generation EU: cura dell’ambiente, efficientamento energetico, riconversione abitativa, smart city, digitalizzazione sono solo alcuni degli ambiti dove le risorse pubbliche verranno investite. Per affrontarle,  ci sarà indubbiamente bisogno, e spazio, anche per il risparmio privato e ancor di più per i soggetti istituzionali, che dovranno essere i co-protagonisti del rilancio del Paese, investendo parte dei loro patrimoni in attività finanziarie a sostegno della transizione ecologica.

Uno dei temi protagonisti delle prossime iniziative del Paese sarà certamente la grande transizione ecologica: accanto alle risorse stanziate dall’Europa, che dovranno necessariamente essere accompagnate da un serio e concreto piano di riforme nazionali, anche l’attività di investimento dei player istituzionali giocherà un ruolo fondamentale. Infatti, sia i fondi a vocazione ESG e a impatto sociale sia quelli più propriamente dedicati a una generalizzata trasformazione digitale e tecnologica che pervaderà molteplici ambiti economici e produttivi potranno essere le nuove soluzioni di investimento dove far confluire parte delle attività finanziarie dei patrimoni istituzionali e, in generale, degli attori del welfare mix.

Ideale continuazione e completamento del focus già contenuto nelle edizioni 2019 e 2020 del Report sugli Investitori Istituzionali italiani, la pubblicazione propone un’indagine sulle strategie sulle strategie di sostenibilità e di integrazione dei criteri ESG nei portafogli di Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria e, a partire da quest’anno, Compagnie di Assicurazione. Con l’obiettivo di scattare una fotografia quantitativa e qualitativa al processo di diffusione e crescita dei criteri di sostenibilità nel settore, il Quaderno amplia inoltre lo sguardo a best pratice e case history, raccogliendo anche l’esperienza diretta di investitori istituzionali e fabbriche prodotto. 

Un'occasione di incontro per mettere a fattor comune best practice, competenze ed esperienze di ciascuno (operatore o investitore) necessarie ad affrontare al meglio la fase di grande instabilità sui mercati finanziari prodotta dalla pandemia di COVID-19. Ma, ancora di più, un momento di dibattito sulle possibili strade da percorrere in termini di strategie, strumenti e asset class cui ricorrere per ripartire e ridare slancio anche all'economia del Paese una volta definitivamente superata l'emergenza sanitaria.  

Animate da una forte vocazione filantropica, le Fondazioni di origine Bancaria hanno assunto ormai da tempo un ruolo di primissimo piano nella promozione dell’innovazione sociale: radicamento territoriale e capacità di stringere relazioni e sinergie con gli attori locali ne hanno fatto negli ultimi anni un importante motore di progetti attraverso cui sostenere e affiancare il welfare state italiano nella risposta ai rinnovati bisogni di una società in cambiamento. Muovendo da questo fondamentale presupposto e con particolare riferimento alla progettualità attraverso cui incanalare le risorse europee nel post COVID-19, l’Annual Meeting Itinerari Previdenziali si propone allora come un'occasione di riflessione utile a capire come l'impegno di questi investitori istituzionali  e l'intervento pubblico possano integrarsi al meglio tra loro.

A partire dalle informazioni ricavate da bilanci di esercizio e note informative, il Report analizza dal punto di vista anagrafico, patrimoniale e dei soggetti gestori, l'ampio panorama degli investitori istituzionali italiani e, in particolare, Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria, forme di assistenza sanitaria integrativa e Compagnie di Assicurazione. I dati salienti emersi dalla pubblicazione, giunta nel 2021 alla sua ottava edizione, sono dunque presentati alla stampa e agli operatori di settore nel corso di due appuntamenti dedicati, in cui gli spunti offerti dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali vengono discussi anche con i rappresentanti degli Enti indagati. 

L’attuale contesto finanziario è influenzato da fattori non sempre prevedibili, di cui il nuovo coronavirus ha rappresentanto un emblematico esempio: alla luce di tanta incertezza e di un mercato ormai da tempo caratterizzato da bassi tassi di interesse, come definire l'asset allocation dei Family Office coerentemente con gli obiettivi delle famiglie originatrici e intercettando al tempo stesso i grandi macro trend (invecchiamento della popolazione, smart cities, green economy, etc) che muovono l'economia mondiale? Questa la domanda cui si propone di rispondere l'incontro, che mira ad approfondirne le strategie di investimento di medio-lungo periodo anche grazie alla condivisione di case history e best practice. 

In anni caratterizzati da un contesto macro-economico e trend di mercato particolarmente sfidanti, cui ora si sommano anche gli effetti di COVID-19, le performance finanziarie continuano a rappresentare il principale banco di prova per gli amministratori degli investitori previdenziali, chiamati da un lato al mantenimento degli equilibri di lungo periodo e, dall’altro, a soddisfare le necessità di nuovi aderenti e iscritti di lungo corso. In quest’ottica, il XV Itinerario Previdenziale rappresenta un momento di confronto e arricchimento tra esperti del settore, gestori, advisor, responsabili di Casse di Previdenza e fondi pensione su come proseguire nel processo di diversificazione dei propri portafogli, cogliendo l’opportunità di investire attraverso soluzioni alternative per decorrelare le performance dei patrimoni dall’andamento dei mercati tradizionali. 

In ideale continuità con il percorso di riflessione già avviato dal Forum sul Welfare Integrato, il meeting pone nuovamente al centro della discussione Silver Economy e adesione ai criteri ESG, con l'intento di promuovere la circolazione di buone pratiche ed esperienze tra gli attori del welfare mix italiano che, numeri alla mano, si spingono con convinzione sempre maggiore nella direzione di strategie di investimento in grado di coniugare redditività e ricadute positive per l'ambiente e per la società. 

L'appuntamento che, come ormai da tradizione, chiude il calendario di attività annuali di Itinerari Previdenziali rinnova la sua attenzione nei confronti degli investimenti in economia reale domestica, con la duplice chiave di lettura economica (resa ancor più rilevante dalla necessità di favorire la ripresa del Paese dopo COVID-19) e legislativa (richiesta peraltro anche dall'approssimarsi dall'approvazione della Legge di Bilancio). Se le numerose buone pratiche messe in atto dagli investitori istituzionali italiani dimostrano come la strada da percorrere sia già ben indirizzata, quali possono essere gli strumenti - anche fiscali - cui ricorrere per una definitiva maturazione del sistema?