Tensioni geopolitiche e disinflazione: quale outlook per il 2025?
Convegno di Fine Anno
In occasione del Convegno di Fine Anno 2023 avevamo parlato di never normal per definire il periodo post-COVID, ossia uno scenario in rapida e continua evoluzione caratterizzato da vecchi e nuovi rischi come inflazione, aumento del costo della vita, tensioni geopolitiche, elevati livelli di debito, cambiamento climatico e transizioni demografica, ecologica e digitale. A un anno di distanza permane ancora un contesto di elevata incertezza che ha visto un inasprimento delle tensioni internazionali, mentre il rallentamento dellinflazione ha spinto le Banche Centrali a iniziare il ciclo di tagli dei tassi di interesse, sebbene permangano i dubbi circa la rapidità del percorso di allentamento monetario. Secondo lOCSE, nella zona Euro l'inflazione dovrebbe passare dal 5,4% del 2023, al 2,4% del 2024 e al 2,1% del 2025, con una crescita del PIL che rimane modesta e prevista allo 0,7% questanno e all1,3% il prossimo. Il PIL italiano è atteso aumentare dello 0,8% nel 2024 e dell1,1% nel 2025, in una situazione in cui bisognerà continuare sulla linea della prudenza di bilancio, dato lelevato livello del debito e le consistenti pressioni di spesa legate alle necessità di investimento e ai costi legati all'invecchiamento.
Se, nel breve termine, le scelte di politica monetaria sembrano essere il fattore destinato a influenzare maggiormente i mercati finanziari, le spinte alla deglobalizzazione e quella che appare come la fine di unera di stabilità geopolitica impongono delle riflessioni anche per quanto riguarda le sfide della decarbonizzazione e della digitalizzazione, senza dimenticare le implicazioni legate allinvecchiamento della popolazione. Con il venir meno per la prima volta nella storia recente dellimpulso dato dalla crescita demografica, la tecnologia, la transizione energetica e linnovazione saranno il motore dello sviluppo economico dei prossimi anni, richiedendo però ingenti investimenti che difficilmente il solo settore pubblico sarà in grado di sostenere, anche alla luce dellesaurirsi degli effetti del PNRR dopo il 2026 e dei vincoli del Patto di Stabilità. Per lEuropa, e per lItalia, si tratta di sfide epocali che coinvolgeranno il mercato del lavoro, le politiche fiscali, le relazioni internazionali e il modo di concepire risparmio e investimenti, in un contesto in cui il persistere di tensioni geopolitiche e il rischio di un processo di disinflazione irregolare minacciano di provocare nuovi choc in grado di minare il percorso di crescita sostenibile. Gli investitori istituzionali si trovano quindi a dover navigare tra lincertezza nel breve dellattuale quadro congiunturale e le opportunità di lungo termine, attraverso strategie che garantiscano il giusto rapporto rischio/rendimento dei propri portafogli in uno scenario che vede un aumento della correlazione tra mercati obbligazionario e azionario e lampliarsi dellofferta dei private market.
Questi i temi affrontati nel corso del Convegno di Fine Anno che, come ormai da tradizione, conclude il calendario annuale delle attività istituzionali di Itinerari Previdenziali, attraverso unanalisi finalizzata a valutare le condizioni che influenzeranno i mercati e lo sviluppo nazionale e internazionale, nonché quelle che determineranno le opportunità di investimento nelleconomia reale domestica. L'evento, dunque, si propone anche e soprattutto come un momento di riflessione e dialogo che concorra alla delineazione della strategia di ripresa e di ammodernamento dellItalia, ponendo l'accento sulle azioni necessarie a garantire il rilancio del sistema Paese, anche in un contesto complesso come quello attuale.