Invecchiamento e salute: il ruolo delle Compagnie di Assicurazione
Con l'invecchiamento della popolazione aumenta la necessità di protezione contro i rischi legati alla salute, che il solo welfare pubblico non pare in grado di coprire. Per colmare il gap serve una maggiore integrazione pubblico-privato, ambito in cui il settore assicurativo può offrire un contributo significativo, riducendo i costi a carico delle famiglie
La transizione demografica che sta attraversando lItalia, così come la maggior parte dellOccidente, complice leffetto combinato di bassa natalità e allungamento dellaspettativa di vita, impone una profonda riflessione sulle necessità di ammodernamento del sistema di protezione sociale, con un passaggio dal welfare state a una forma di welfare mix che rafforzi le sinergie tra pubblico e privato. In questambito, il settore assicurativo potrebbe certamente aiutare ad alleviare le crescenti pressioni di spesa a livello di sistema sulle funzioni di previdenza, assistenza e sanità, contribuendo a colmare il gap di protezione non garantito dallo Stato, tra vincoli di bilancio e necessità di mantenere la tenuta dei conti pubblici.
Levoluzione della demografia ha come conseguenza una trasformazione della struttura per età della popolazione, con una crescita dellindice di dipendenza strutturale che ha inevitabili riflessi sul piano economico-sociale portando, da un lato, problemi di sostenibilità ma, dallaltro, nuove opportunità connesse a queste trasformazioni e legate al mondo della Silver Economy, a cominciare da tutti gli aspetti legati alla sanità.
Complici gli effetti e le criticità emerse durante la pandemia, i timori per salute, longevità e benessere nella fase della pensione hanno scalato la classifica delle preoccupazioni per le famiglie italiane, che però faticano a farvi fronte da sole anche per lassenza di un secondo pilastro regolamentato che riesca a ridurre i costi per i singoli. È evidente, infatti, che una popolazione che invecchia presenta nuovi e maggiori bisogni di protezione contri i rischi legati alletà avanzata e, più in generale, al rischio di non autosufficienza, rendendo necessario lo sviluppo di soluzioni e servizi sia nella fase di prevenzione che in quella di cura.
Nonostante questi timori, la prevenzione e lattenzione a uno stile di vita sano sono ancora poco diffusi. Secondo quanto emerge da unindagine condotta ad aprile 2024 dellOsservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, solo il 42% degli over 65 fa prevenzione e controlli regolari e, inoltre, la maggior parte degli intervistati trascura aspetti importanti come attività fisica e alimentazione: il 55% dichiara di avere uno stile di vita sedentario e solo il 38% sostiene di rispettare una dieta sana ed equilibrata.
Stando ai dati Istat, la percentuale di over 65enni sul totale della popolazione italiana è di circa il 24%, percentuale destinata a salire nei prossimi 25-30 anni fino a quasi il 35% anche per effetto dellaumento dellaspettativa di vita. Un regalo in termini di longevità che è però inevitabilmente accompagnato da un numero sempre maggiore di persone affette da patologie croniche: se la speranza di vita a 65 anni in Italia è di 19 anni per gli uomini e di quasi 22 per le donne, quella in buona salute si dimezza per entrambi a circa 10 anni. Tali dati portano con sé una riflessione sui rischi e sulle vulnerabilità a cui sono esposte le persone in età anziana e sugli strumenti disponibili per farvi fronte in modo idoneo soprattutto laddove il sistema pubblico non riesce a garantire la copertura dei costi in modo efficace, mettendo in luce un gap di protezione testimoniato da un aumento della spesa per il welfare privato.
Figura 1 - Laspettativa di vita a 65 anni generale e in buona salute
Fonte: Elaborazione Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali su dati Eurostat 2022
Il Dodicesimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali evidenzia come nel 2023 la spesa sanitaria lorda degli italiani si sia attestata a 51,255 miliardi di euro, relativa ai costi sostenuti sia direttamente da famiglie e singoli (la cosiddetta spesa out of pocket OOP), pari a 44,746 miliardi, sia intermediata da fondi sanitari integrativi, Casse sanitarie, società di mutuo soccorso o Compagnie di Assicurazione (6,50 miliardi), con un incremento di quasi 10 miliardi di euro rispetto al valore pre-COVID del 2019. A questi vanno poi aggiunti gli oltre 34 miliardi destinati alla gestione della non autosufficienza, intesa come costi sostenuti dai singoli e dalle famiglie per residenzialità (RSA e altro) e per assistenza domiciliare (badanti), oltre al totale premi per polizze assicurative LTC.
Un altro aspetto importante connesso allinvecchiamento della popolazione, infatti, è legato al cambiamento della composizione dei nuclei familiari, che per gli over 65enni vede già una prevalenza di persone sole (il 31,5% del totale) e di coppie senza figli (42,5%), riducendo la disponibilità di assistenza fornita dalla famiglia con un conseguente aumento dei costi che gravano sulle tasche degli individui nella fase di quiescenza. Per avere unidea della dimensione del problema, secondo i dati riportati da Istat nel Rapporto Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia, nel nostro Paese gli anziani non autosufficienti sono poco meno di 4 milioni. Secondo lindagine, il 28,4% della popolazione anziana non riesce a svolgere autonomamente le attività fondamentali della vita quotidiana, situazione che si aggrava al crescere delletà e colpisce il 14,6% tra i 65-74enni, il 32,5% tra gli anziani di 75-84 anni e il 63,8% tra gli ultra85enni. Sempre Istat calcola che nel 2030 gli anziani non autosufficienti aumenteranno a 4,4 milioni per raggiungere nel 2050 i 5,4 milioni.
Come detto, quindi, in questo scenario lindustria assicurativa può offrire un importante contributo, attraverso unofferta che coniughi le necessità di protezione e alla presa in carico con prodotti orientati alla prevenzione e allinvecchiamento attivo. In un mondo che invecchia e in cui cambiano abitudini e stili di vita, lambito healthcare, e più in generale quello del welfare, sarà uno di quelli che influenzerà maggiormente il mondo delle assicurazioni, anche grazie a un aumento dellinteresse verso forme di tutela di salute e previdenza tramite strumenti di pianificazione lungo lintero ciclo di vita delle persone. Per i player del settore occorre quindi un ripensamento delle soluzioni vita-salute e del ruolo della LTC, con prodotti che soddisfino le esigenze sia delle generazioni più giovani che di quelle più anziane, tenendo conto dei bisogni di assistenza di persone che vivono più a lungo anche con patologie croniche.
Anche dal punto di vista degli investimenti, del resto, le Compagnie di Assicurazione si trovano a dover affrontare la sfida demografica che comporta un allungamento delle passività, il tutto senza dimenticare i mutamenti nelle finalità del risparmio, adeguando la propria offerta in ottica di aiutare gli individui a pianificare al meglio la fase della pensione.
Bruno Bernasconi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
18/2/2025