Il 2020 delle Fondazioni di origine Bancaria

Per le Fondazioni di origine Bancaria il 2020 è stato non solo l'anno della pandemia, ma anche l'occasione per consolidare il "ruolo di agenti di sviluppo sostenibile per i territori e per il Paese": un bilancio delle attività intraprese tratto dal 26esimo Rapporto Annuale Acri

Michaela Camilleri

In occasione della presentazione del Ventiseiesimo Rapporto Annuale 2020, il Presidente Acri Francesco Profumo ha riassunto così l’impatto che il primo anno di pandemia ha avuto sulle Fondazioni di origine Bancaria e la risposta che il sistema ha saputo mettere in campo per rispondere all’emergenza:  “la gestione prudente e il processo di diversificazione, costantemente perseguito negli anni dalle Fondazioni, ha fatto in modo che, pur in presenza della crisi dei mercati finanziari e al congelamento della distribuzione dei dividendi voluto dalla BCE, le erogazioni non solo non ne abbiano risentito, ma siano anche cresciute. Proprio quando c’era più bisogno di loro, le Fondazioni hanno dimostrato di essere presenti. Inoltre, la contrazione della redditività registrata dalle Fondazioni nel 2020 è stata decisamente inferiore rispetto a quella degli altri investitori istituzionali nello stesso periodo. È utile considerare, peraltro, che i dividendi non percepiti nel corso del 2020 siano andati a rafforzare ulteriormente gli istituti di credito e dunque, sul lungo periodo, a consolidare il valore dell’investimento. Le Fondazioni di origine bancaria, che si avviano a festeggiare i trent’anni di attività, proseguono dunque su un cammino intrapreso da tempo, e, utilizzando gli strumenti a loro disposizione – la gestione del patrimonio e l’attività erogativa – consolidano il loro ruolo di agenti di sviluppo sostenibile per i territori e per il Paese».

Allo scoppiare dell’emergenza pandemica, infatti, le Fondazioni si sono immediatamente attivate stanziando risorse straordinarie e attivando raccolte fondi sui territori riuscendo, in poche settimane, a mettere a disposizione oltre 130 milioni di euro, per garantire assistenza medica e sostenere quelle realtà economiche, culturali e sociali messe a dura prova dalle necessarie misure di contenimento del contagio. Attraverso l’intervento congiunto di Acri, è stato inoltre creato un Fondo di garanzia rotativo dedicato a finanziamenti alle organizzazioni di Terzo settore, a cui hanno avuto accesso oltre 500 organizzazioni per circa 27,5 milioni di euro di crediti erogati, affiancandolo con un parallelo Fondo di copertura degli oneri finanziari. 

Ma per le Fondazioni il 2020 non è stato solo l’anno della pandemia, ma anche l’occasione per proseguire e consolidare il percorso intrapreso negli anni precedenti: dal rinnovato sostegno quinquennale a Fondazione Con il Sud, all’interlocuzione con il governo che ha portato alla revisione della tassazione, dalle nuove sinergie che si sono attivate sui territori con Cassa Depositi e Prestiti, al coinvolgimento della neonata Fondazione CDP. Come ricordato dal Presidente Profumo, l’attività erogativa non solo non ha risentito della crisi ma è addirittura cresciuta: nel 2020 sono stati erogati 949,9 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 910,6 milioni del 2019, cui corrisponde un tasso di erogazione del 2,4% sul patrimonio medio dell’insieme delle Fondazioni. Negli ultimi vent’anni, nonostante le perduranti difficoltà economico-finanziarie che hanno investito il nostro Paese, le Fondazioni hanno erogato complessivamente 24,2 miliardi di euro e accantonato ulteriori risorse per l’attività erogativa futura pari a circa 2 miliardi di euro, per un totale di 26,2 miliardi di euro. In linea con la propria mission istituzionale, non hanno fatto mancare il loro sostegno alle collettività di riferimento e, nel contempo, hanno svolto pienamente il ruolo di investitore istituzionale.

Figura 1 – Le erogazioni delle Fondazioni negli ultimi 20 anni (valori in milioni di euro e %)

Figura 1 – Le erogazioni delle Fondazioni negli ultimi 20 anni (valori in milioni di euro e %)

Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali su dati Acri

Anche grazie alla gestione prudente del patrimonio e al processo di diversificazione avviato da tempo, le Fondazioni sono riuscite a incrementare l’attività erogativa e a confermare il loro “ruolo di agenti di sviluppo sostenibile per i territori e per il Paese”. Nel 2020 il patrimonio netto contabile delle 86 Fondazioni si è attestato a 39,7 miliardi di euro (40,8 miliardi nel 2019) e il totale attivo a 46,2 miliardi (47 l’anno precedente). Sotto il profilo economico, l’esercizio ha registrato una forte contrazione dei proventi (1,4 miliardi rispetto a 2,6 del 2019, per una variazione pari a -45,3%) dovuta agli effetti della crisi pandemica che ha, tra l’altro, indotto la Banca Centrale Europea a raccomandare a tutti gli enti creditizi di non procedere al pagamento di dividendi. La ripresa dei mercati azionari nella seconda parte dell’anno ha permesso di ottenere un rendimento medio del patrimonio pari al 3,6%, rispetto al 6,5% del 2019 di un anno particolarmente positivo come il 2019 ma superiore al 2,7% del 2018.

Dal punto di vista della gestione del patrimonio, come risulta dall’analisi tratta dall'Ottavo Report “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020” a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, negli ultimi anni la modalità di investimento diretto delle risorse si è molto sviluppata e si è intensificato il processo di diversificazione (non solo geografica ma anche di settori, strumenti e mercati). Sono sempre più le Fondazioni che utilizzano piattaforme e comparti ah hoc, veicoli in forma di fondi o sub-fondi con obiettivi di investimento dedicati anche per singola fondazione o gruppo di fondazioni a cui far confluire parte o tutto il portafoglio finanziario non destinato agli investimenti strategici o a fondi chiusi specializzati.

Figura 2 – La diversificazione degli investimenti diretti delle Fondazioni (al netto degli impieghi istituzionali)

Figura 2 – La diversificazione degli investimenti diretti delle Fondazioni (al netto degli impieghi istituzionali)

Fonte: Ottavo Report Itinerari Previdenziali “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020”

Superato un anno particolarmente complesso come il 2020, per l’attività delle Fondazioni si aprono nuove importati prospettive per gli anni a venire anche alla luce delle opportunità offerte dal Next Generation EU e dal Piano Nazionale di Ripresa e ResilienzaRiprendendo, ancora una volta, le parole del Presidente Profumo: “nei prossimi anni il ruolo delle Fondazioni di origine bancaria sarà importantissimo per i territori in cui operano. Le Fondazioni continueranno ad accompagnare le organizzazioni del Terzo settore che lavorano sui territori per garantire la coesione sociale del Paese e, allo stesso tempo, proseguiranno nel loro impegno per supportare lo sviluppo dell’innovazione e delle opportunità lavorative per i giovani. Come ho più volte affermato, le Fondazioni possono mettere a disposizione le loro competenze progettuali e la loro capacità di attivazione di reti sui territori, perché le opportunità che si apriranno con la nuova stagione del Next Generation EU Plan non vadano sprecate e si trasformino in un potente volano per la ricostruzione di un Paese finalmente orientato a uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.

Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

7/10/2021

 
 

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