Cina, il focus sui temi ESG è in atto

Paese che ha visto un'industrializzazione recente, con l'uscita dalla povertà e l’emergere della middle class la Cina ha iniziato a considerare la sostenibilità una priorità, fino a farne uno dei temi principali del piano quinquennale di sviluppo 

a cura di KraneShares

Negli ultimi 30 anni la Cina ha vissuto un’incredibile crescita economica, diventando la seconda economia mondiale grazie anche a una forte espansione dei settori industriali: si dice infatti che è la “fabbrica” del mondo. Questo ha comportato contemporaneamente un problema significativo di inquinamento, con le grandi città cinesi che si sono spesso collocate ai primi posti nelle classifiche mondiali relative a questa statistica. Tuttavia, negli ultimi anni il governo cinese ha iniziato a considerare la sostenibilità una priorità: la spinta verso i temi ambientali è uno degli elementi portanti del XIV Piano Quinquennale di Sviluppo approvato un anno fa dal governo di Pechino. La consapevolezza che la rapida industrializzazione del Paese ha impattato l’ambiente, come è avvenuto nel XX secolo nel mondo occidentale, ha portato Xi Jinping ad annunciare l’obiettivo di raggiungere il picco di emissioni di COnel 2030 per arrivare alla carbon neutrality nel 2060. Questi ambiziosi obiettivi necessitano di investimenti significativi nelle energie rinnovabili e nella mobilità elettrica.

Già oggi la Cina è il maggior produttore mondiale di energia da fonti alternative, con il 31% della produzione globale. La capacità di energia rinnovabile installata in Cina è cresciuta di oltre 117 GigaWatt (GW) durante la pandemia, quasi la metà dell’incremento mondiale, raddoppiando quanto fatto nel 2019. Questo dato colloca la Cina al primo posto nel mondo per capacità nei settori mondiali dell’energia solare termica, idroelettrica, solare fotovoltaica, da biomasse ed eolica. 

Nel 2020 l’elettricità da fonti idroelettriche, da energia solare ed eolica del Paese ha costituito il 27% della produzione complessiva di elettricità cinese. In questa direzione il 2021 ha visto anche la nascita del mercato cinese dei diritti all’emissione di anidride carbonica, che dovrebbe diventare il più grande mercato sui diritti alle emissioni del mondo. Analogamente a quello istituito nell’Unione Europea, è pensato per spingere le industrie a modificare i propri processi produttivi al fine di renderli meno inquinanti. Attualmente questo mercato coinvolge esclusivamente il settore della produzione di energia (responsabile di poco meno del 50% delle emissioni di COnel 2018), ma il piano del governo è di estenderlo in fasi successive anche ad altri settori industriali fortemente inquinanti, quali la siderurgia e i cementifici.

A fine 2021 il governo cinese ha anche pubblicato un documento [fonte: Deepening reforms on ecosystem protection; market-based mechanism to reshape ecosystem protection service”, CICC Research] che indica la volontà di implementare sistemi simili al mercato dei diritti sulla COper regolamentare l’utilizzo e la domanda di acqua e di altri agenti inquinanti, per arrivare a un sistema di mercato che stabilisca un prezzo a queste risorse ed esternalità, spingendo le aziende verso tecnologie a minor impatto ambientale e favorendo la crescita delle società attive nel settore di controllo dell’inquinamento. Nello stesso documento si sottolinea l’importanza di attivare un modello di economia circolare in cui venga privilegiato il riutilizzo delle risorse e il riciclaggio dei rifiuti, e viene indicato il 2025 come target per l’implementazione di un piano in tal senso. 

La strategia di lotta all’inquinamento si svolge anche sul fronte dello sviluppo della mobilità elettrica: il mercato cinese dei veicoli elettrici (EV) beneficia di uno dei più generosi sistemi di contributi statali, è di fatto il più grande mercato al mondo con circa 1,4 milioni di EV venduti nel 2020 (oltre il 40% delle vendite mondiali) e conta di 810,000 stazioni di ricarica (contro 288,000 in Europa e 100,000 negli USA) [fonte: REN21’s Renewables 2021 Global Status Report (GSR)]È interessante notare come il fenomeno dell’elettrificazione dei veicoli in Cina non si limita alle autovetture ma coinvolge veicoli a due e tre ruote e anche gli autobus. Tutti questi elementi ci fanno capire la portata delle risorse, delle policies e dei mezzi attivati dal governo cinese per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, contribuendo in tal modo a portare un contributo decisivo nel processo verso la decarbonizzazione a livello globale.

Figura 1 – Energie da fonti alternative a confronto

Figura 1 – Energie da fonti alternative a confronto: Paesi a confronto

Fonte: REN21’s Renewables 2021 Global Status Report (GSR)

Paolo Iurcotta, Head of Italy di KraneShares

10/5/2022

 
 

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