Classificazione UE delle attività sostenibili: criticità regolamentari e opportunità

L'Unione Europea si trova oggi ad affrontare un aggravamento dell’energy trilemma: deve bilanciare l’accesso universale all'energia, l'affidabilità dell'approvvigionamento e la sostenibilità ambientale. Ogni Paese parte da condizioni differenti e questo rende difficile l'omogeneizzazione della strategia europea

a cura di Prometeia Advisor Sim

Sul fronte europeo il 2022 si è aperto con le critiche all’atto delegato complementare della tassonomia verde che include nucleare e gas naturale tra le attività utili alla transizione ecologica e dunque ammissibili ai finanziamenti verdi. La transizione verso la decarbonizzazione al 2050 stabilita nel Green Deal è messa in discussione in un momento in cui l’Europa, anche a causa della guerra in Ucraina, è soggetta a pesanti rincari sul fronte dell’energia che generano una forte inflazione.

L’Unione Europea si trova oggi ad affrontare un aggravamento dell’energy trilemma: deve bilanciare accesso universale all’energia, affidabilità dell’approvvigionamento e sostenibilità ambientale. Ogni Paese parte da condizioni diverse e questo rende difficile l’omogeneizzazione della strategia europea. 

Austria e Lussemburgo minacciano di portare la nuova tassonomia davanti alla Corte di giustizia Ue sia perché il nucleare viola il principio do no significant harm (non ha carbon footprint ma produce rifiuti tossici con rischi di radiazione), sia perché questo Atto disincentiverebbe i mercati finanziari a investire sulle rinnovabili. Il processo approvativo non prevede possibilità di apportare cambiamenti all’atto delegato: il Parlamento UE e il Consiglio hanno 4 mesi per analizzare il documento ed, eventualmente, rifiutarlo. Se nessuno si oppone, l’atto delegato entra in vigore in toto.

Collegato alle definizioni di ciò che è green o sostenibile è il mercato delle obbligazioni ESG, che comprende le emissioni di green, social, sustainability, sustainability-linked e transition bond. Già da anni in forte espansione, nel 2021 il settore ha segnato nuovi record. L'emissione totale di obbligazioni sostenibili ha superato i 1000 miliardi di dollari, un balzo del 57% rispetto ai 606 miliardi del 2020, di cui il 55% costituito da green bond. Il totale delle emissioni di bond ESG ha raggiunto 2,3mila miliardi di dollari, per i green bond 1,2mila miliardi. Il nuovo picco è stato guidato da un'esplosione nell'emissione di debito sostenibile da parte di enti pubblici e società, in particolare immobiliari. L'emissione di green bond è quasi raddoppiata, quella di sustainability-linked bond (SLB) è quasi decuplicata rispetto all’anno precedente. Le emissioni sovranazionali, gli enti sovrani e le agenzie (SSA) hanno rappresentato circa il 40% del mercato e le imprese il 36%. 

Sustainability-Linked Bond hanno aperto il mercato obbligazionario sostenibile agli emittenti che non “trovano posto” nel mercato dei green bond. La loro emissione non è definita dall’uso dei proventi ma da KPI e il rendimento è legato al raggiungimento di target di sostenibilità da parte dell’emittente. Tale tipologia è appetibile per aziende con investimenti in capitale limitati e per cui l'impostazione dell'utilizzo dei proventi non risulta efficace, oppure per imprese che non sono ancora abbastanza verdi ma che hanno fissato obiettivi ambiziosi per arrivarci. 

Per le emissioni ESG esistono linee guida volontarie definite dell’International Capital Markets Association e dalla Climate Bond Initiative e spesso le aziende o i Paesi emittenti si dotano di un proprio framework collegato a tali standard. Anche l’UE lavora all’introduzione di un Green Bond Standard UE, basato sulla definizione di attività economiche green della tassonomia.

La discussione su gas e nucleare assume sempre maggiore importanza anche per gli investitori chiamati a compiere scelte coerenti con la transizione. Analizzare i modelli di business e di sostenibilità delle imprese, nonché le strategie e processi di investimento dei prodotti sostenibili, richiede un approccio qualitativo e quantitativo. In questo momento l’investitore istituzionale deve riacquistare un ruolo da protagonista nel dialogo con il mercato, richiedendo ai manufacturer disponibilità, trasparenza e rendicontazione che, valutati con il supporto di esperti e strumenti efficaci, consentano di fare scelte consapevoli e coerenti con gli obiettivi di sostenibilità e la creazione di valore per tutti gli stakeholder.

Valeria Colombo, ESG Specialist Prometeia Advisor Sim e
Consigliera del Forum per la Finanza Sostenibile 

Sofia Maria Lauriola, Senior Specialist Prometeia

Annalisa Molino, Specialist Prometeia

12/4/2022

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche