Fondi pensione, riflessioni sulle performance degli ultimi 4 anni

In un quadriennio fortemente condizionato dal 2022, i fondi pensione aperti censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali hanno registrato rendimenti pari al 3,7% (lo 0,9% annuo composto). Considerato lo scenario incerto, cosa aspettarsi dai prossimi 4 anni? 

Leo Campagna

Il periodo dal 31 gennaio 2020 al 31 gennaio 2024 racchiude importanti eventi che hanno rivoluzionato l’economia, la società e i mercati finanziari. Comprende infatti lo scoppio della pandemia da COVID-19, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la nuova guerra in Medio Oriente. Inoltre, tra il 2022 e il 2023, ha preso forma una delle più significative e prolungate fasi di rialzo dei tassi di interesse per domare un’inflazione a due cifre.

Grazie al Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali è possibile ricavare le performance in questi 4 anni che i fondi pensione aperti hanno registrato. Ebbene, il rendimento medio  si è attestato al 3,7%, ovvero allo 0,9% annuo composto. Meglio i fondi azionari (+19,4% totale, pari al +4,5% annuo) e sopra la media i comparti bilanciati (+5,1% in totale e +1,3% annuo). In territorio negativo, invece, i fondi obbligazionari (-4,4% complessivo, pari al -1,1% annuo composto). I risultati sono fortemente influenzati dal pessimo 2022, anno in cui i mercati azionari e quelli obbligazionari hanno accusato perdite a due cifre. Con la differenza che, mentre le Borse nel quadriennio esaminato hanno complessivamente mostrato un andamento rialzista, il mercato obbligazionario poggiava su tassi che fino al 2023 erano prossimi allo zero o, addirittura, negativi.

E per i prossimi 4 anni? Sebbene fare previsioni è sempre difficile un punto fermo c’è: oggi i rendimenti dei mercati obbligazionari sono sui massimi degli ultimi 10 anni. Ragionevole di conseguenza ipotizzare un rendimento medio annuo del 3,5% per un portafoglio obbligazionario, uno tra il 4,5% e il 5% per un "giardinetto" bilanciato (60% equity e 40% bond) e un rendimento tra il 5% e il 6% per un portafoglio azionario. 

Ma attenzione ai pericoli, sempre in agguato. In particolare ai nuovi sviluppi geopolitici più gravi (escalation delle guerra in Medio Oriente o in Ucraina, invasione di Taiwan da parte della Cina) oppure a un esito delle elezioni presidenziali negli USA capace di scompaginare le relazioni internazionali.

Leo Campagna

15/3/2024 

 
 

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