Gli investimenti sostenibili delle Casse di Previdenza

Pur rimanendo preponderante la quota di enti che non adotta ancora una policy formale, i risultati della quinta indagine Itinerari Previdenziali dimostrano come nei fatti le Casse di Previdenza siano attente alla sostenibilità in materia di investimenti: l'84% dei rispondenti acquista direttamente prodotti finanziari che rispondono a criteri ESG

Michaela Camilleri

Il tanto atteso e discusso regolamento sugli investimenti delle Casse di Previdenza, la cui emanazione è prevista entro giugno, dovrebbe offrire una cornice normativa sufficientemente flessibile da consentire ai singoli enti scelte gestionali autonome e responsabili in ragione delle rispettive specificità. In attesa di conoscere le sorti del nuovo assetto regolamentare, il sistema degli enti previdenziali privati, attraverso i propri investimenti, continua a svolgere un ruolo cruciale per l’economia del Paese, anche in virtù della natura e dell’orizzonte temporale del risparmio che gestisce. 

Attualmente, gli oltre 98 miliardi di euro affidati alle Casse di Previdenza vengono investiti prevalentemente in via diretta e solo una quota minoritaria viene affidata a gestori professionali tramite uno specifico mandato. Una quota significativa dell’attivo gestito direttamente viene investito per il tramite di quote di fondi d’investimento (tradizionali e alternativi): secondo i dati di bilancio rielaborati nel nel Nono Report Annuale sugli investitori istituzionali italiani curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il 35% dei circa 80 miliardi di investimenti diretti effettuati dalle Casse di previdenza nel 2021 è impiegato in OICR tradizionali (azionari, obbligazionari, flessibili, ecc.) e il 23% viene dedicato ai FIA (private equityprivate debt, infrastrutture, ecc.), di cui il real estate rappresenta ancora la componente maggioritaria. 

Figura 1 – La ripartizione per asset class dell’attivo delle Casse di Previdenza

Figura 1 – La ripartizione per asset class dell’attivo delle Casse di Previdenza

Fonte: Nono Report sugli investitori istituzionali italiani Itinerari Previdenziali

Questa modalità di gestione si riflette anche sull’approccio ai temi dell’investimento sostenibile. È quanto emerge dall’ultima indagine Itinerari Previdenziali dedicata a “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”, che ha coinvolto oltre 123 investitori istituzionali tra cui tutte le Casse di previdenza ad eccezione di Onaosi. L’84% delle Casse di Previdenza dichiara di acquistare direttamente prodotti finanziari che rispondono a criteri ESG. Si tratta per lo più di fondi legati al settore infrastrutturale (63% contro il 47% del 2022), fondi comuni tradizionali (nel 58% dei casi) e fondi di private equity (53%). Entrando nello specifico delle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti, tutte le Casse dichiarano di avere in portafoglio fondi ex. art. 8 o art. 9 della SFDR 2019/2088 (nel 2022 il 21% non ne possedeva), il 21% solo art. 8 e il restante 79% sia art.8 che art. 9. Al contrario dello scorso anno, tra questi ultimi, si riscontra la presenza di fondi di diritto italiano. 

Il 42% delle Casse inserisce questi prodotti all’interno di una più generale policy di investimento sostenibile. Al fine di perseguire gli obiettivi di sostenibilità definiti ex ante, la strategia maggiormente scelta dalle Casse di Previdenza si conferma essere l’investimento tematico, che sale dal 58% al 63%, a pari merito con le esclusioni che aumentano di 10 punti percentuale rispetto allo scorso anno.

Figura 2 – Le strategie di investimento sostenibile adottate dalle Casse di Previdenza

Figura 2 – Le strategie di investimento sostenibile adottate dalle Casse di Previdenza

Fonte: Quaderno di Approfondimento 2023 “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani” 

Entrando più nel dettaglio delle principali strategie adottate, gli investimenti tematici si applicano soprattutto nel campo dell’efficientamento energetico (53%), del cambiamento climatico e dell’immobiliare sostenibile (32% per entrambi) mentre le esclusioni riguardano principalmente i settori del gioco d’azzardo (47%), della pornografia (42%), delle armi, del lavoro minorile e del tabacco (per il 37% dei rispondenti). Segue l’impact investing che, tanto nel caso delle Casse di Previdenza quanto per le Fondazioni di origine Bancaria, si concentra per la stragrande maggioranza dei casi (75%) sul social housing.

A prescindere dall’adozione o meno di una policy formale, la maggior parte delle Casse gestisce internamente i processi ESG senza aver identificato una risorsa o un team dedicato (44%) e il 25% ha individuato una risorsa interna dedicata; il 31% invece si avvale di supporto esterno, come uno specifico advisor ESG. È tuttavia da evidenziare come, al confronto con gli altri investitori istituzionali, le Casse siano seconde solo alle Compagnie di Assicurazione (al vertice con il 52% dei rispondenti) per soggetti che dedicano una risorsa interna all’implementazione delle tematiche ESG. 

Figura 3 – Supporto nella gestione delle tematiche ESG

Figura 3 – Supporto nella gestione delle tematiche ESG

Fonte: Quaderno di Approfondimento 2023 “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”

Volgendo uno sguardo al futuro, vale la pena aggiungere che tutte le Casse che non adottano ancora una politica sostenibile, con un’unica eccezione, hanno già affrontato internamente il tema e deciso di implementarlo nei prossimi mesi. Peraltro, l’84% del campione dichiarare di voler incrementare l’esposizione agli investimenti sostenibili, confermando ancora una volta la preferenza per la gestione diretta (acquisto di strumenti che rispondano ai criteri ESG). Buona parte degli investimenti sarà orientata al mondo delle energie rinnovabili (74%), delle infrastrutture sanitarie (42%) e della Silver Economy (42%).

Le evidenze dimostrano dunque una sempre maggiore attenzione al tema della sostenibilità da parte del sistema delle Casse privatizzate a prescindere dalla formalizzazione di una politica di investimento formale.

  Michela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

22/5/2023

 
 

Ti potrebbe interessare anche