Guardare all'essenza degli investimenti per estrarne l'alfa

A fronte di un outlook economico negativo che potrebbe perdurare nel medio-lungo termine, è il momento di riportare al centro il ruolo di una finanza che, attingendo a tutte le sue caratteristiche di flessibilità e adattabilità, sia in grado di generare un circolo virtuoso per supportare le esigenze dell'economia reale 

a cura di Sagitta SGR

In un contesto di instabilità come quello attuale, caratterizzato da un’inflazione in crescita e i conseguenti interventi delle Banche Centrali che stanno ridimensionando le proprie politiche di sostegno, l’incertezza di una guerra in corso nonché gli effetti perduranti della pandemia, sia sul fronte sanitario che sull'interruzione delle supply chain industriali, l, gli investitori faticano a trovare il giusto mix di strumenti finanziari che garantisca loro rendimenti in linea con i loro obiettivi.

 

Il quadro economico e la posizione degli investitori

Una situazione che non è altro che il riflesso di quanto sta accadendo nel modo. Secondo le “Previsioni economiche per il terzo trimestre 2022” (European Economic Forecast. Summer 2022) redatte dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Unione Europea-UE, il protrarsi della guerra in Ucraina, che pur continua a presentare il conto in fatto di vittime e di distruzione, si sta confermando anche come una grande e minacciosa nube pronta a generare tempeste sull’economia e sulla finanza mondiali nonché sugli equilibri sociali e geopolitici mondiali sia in relazione alla stabilità politica di certi Paesi in via di sviluppo e all’impatto dei flussi migratori verso i Paesi più ricchi del mondo. Agli aumenti delle fatture energetiche e alimentari, provocati dalla guerra, che si sono tradotti in inflazione, riduzione del potere di acquisto delle famiglie, con conseguente necessità di aumentare i tassi di interesse oltre le previsioni iniziali, si aggiungono due fattori globali: una debole crescita economica americana, e un rallentamento di quella cinese provocata dalle restrizioni anti-COVID imposte dal governo di Pechino.

La concentrazione di molteplici fronti di instabilità è un fenomeno quasi unico nella storia economica mondiale, che ci ha insegnato come affrontarne un’incertezza (o poche) per volta, mentre oggi ci sembra di essere in una tempesta (cosiddetta “perfetta”) le cui onde si ripercuoteranno sull’economia mondiale non solo nei prossimi mesi – tutti parlano di “autunno caldo” – ma anche nei prossimi anni, con una possibile dislocazione dei mercati, che renderà ardua la navigazione (sempre per restare in argomento nautico).

In primis, in autunno assisteremo a un'accresciuta sofferenza di famiglie a basso potere di acquisto, in particolare pensionati, impiegati, e per il settore del commercio, con un calo della produzione, cui l’industria dovrà replicare aumentando i prezzi per sostenere i costi fissi, mentre i consumatori a loro volta risponderanno comprando meno, alimentando la crisi di aziende e l’inevitabile inasprimento delle condizioni di accesso al credito bancario e infine all’incremento delle posizioni NPL. Vedendo l’Italia, il nostro PIL, passato da un -9% nel 2020, l’anno del lockdown, a un +6,6% nel 2021, si attesterà su un +2,9% quest’anno per scendere a +0,9 nel 2023. L’inflazione, invece, da un -0,1% nel 2020, ha raggiunto l’1, 9% nel 2021; e supererà la soglia del 7,0% medio nell’anno in corso, ma con picchi superiori al 9%. 

Figura 1 - Crescita del PIL reale in Italia

Fonte: European Economic Forecast. Summer 2022)

Ripensare il ruolo della finanza

Per tornare al punto iniziale, in questo contesto, dopo ben due “cigni neri” consecutivi che si sono abbattuti sulle nostre teste, era inevitabile che anche gli strumenti finanziari mostrassero il fianco all’incertezza: se da un canto le azioni sono soggette a eccessiva volatilità, dall’altro le obbligazioni arrancano e gli investimenti alternativi funzionano, ma non sono ancora per tutti e soprattutto in un paese come l’Italia molto arretrato in termini di educazione finanziaria.

Esiste una soluzione? Difficile a dirsi, forse non c’è una sola opzione. Ma, dopo anni di iperspecializzazioni e verticalismi sui diversi strumenti finanziari, una possibile strada sarebbe “superare l’etichetta” dello strumento e ritornare all’essenza della finanza, ovvero porci la domanda: quale obiettivo vogliamo ottenere? Gli operatori nel prossimo futuro saranno chiamati innanzitutto a studiare, elevare il proprio livello di sofisticazione finanziaria, essere critici e indipendenti, saper comprendere e prezzare la qualità dei sottostanti, valutarne attentamente i costi impliciti e la rischiosità, ma, soprattutto, comprendere realmente le esigenze finanziarie dell’investitore e, a quel punto, integrare i diversi strumenti finanziari disponibili in una logica di portafoglio.

 

La visione privilegiata sul mondo dei distressed

È quanto stiamo facendo nel mondo dei distressed, un mercato anticiclico e di nicchia ma destinato a un’inevitabile crescita, che racchiude tutte quelle situazioni di difficoltà economica in cui si trovano molte piccole e medie aziende italiane e che ad un investitore esperto, possono trasformarsi in opportunità di investimento.

Per tornare all’esercizio proposto nel capoverso precedente, l’obiettivo, nel caso delle special sits, è quello di liberare valore da una situazione complessa (per chi la detiene in quel momento), riportando l’azienda ovvero quell’attivo in condizioni di esprimere il valore potenziale intrinseco. 

Come lo facciamo? Solo dopo avere ben tracciato l’obiettivo, individuato il target, analizzata la situazione e le opzioni per liberare valore, scegliamo lo strumento finanziario che ottimizza il nostro intervento, magari utilizzandone diversi, fra l’investimento in equity, il direct lending, l’acquisto del credito NPL, la sottoscrizione di un bond o altro ancora, sempre con una visione integrata, nel rispetto della controparte, delle regole del gioco, e tutelando gli interessi dei nostri investitori.

Claudio Nardone, CEO Sagitta SGR 

31/8/2022

 
 
 

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