I piani pensionistici che adottano l'ESG chiedono un nuovo approccio agli investimenti

La maggior parte dei piani pensionistici intervistati nell'indagine a cura di Amundi e CREATE Research dichiara di integrare i fattori ESG nei propri portafogli e prevede di aumentarne la quota nei prossimi 3 anni. Dal canto loro, anche gli asset manager sono quindi chiamati ad adattarsi a una domanda crescente

a cura di Amundi

L'interesse per i temi di investimento responsabili rimane forte tra i piani pensionistici che vogliono cogliere le opportunità della transizione verso un futuro più sostenibile.

Oltre 4 piani pensionistici su 5 intervistati nell'ultima indagine di Amundi e CREATE Research stanno integrando i fattori ESG nei loro portafogli. Quasi 7 piani su 10 hanno anche adottato un obiettivo net zero o sono in procinto di farlo. Questi risultati sottolineano la crescente importanza delle considerazioni ESG nelle strategie pensionistiche.  Questo cambiamento è destinato a continuare, dato che la maggior parte degli intervistati prevede di aumentare la quota di investimenti ESG nei prossimi 3 anni, sia nei portafogli attivi che in quelli gestiti passivamente. I piani vogliono avere evidenza del fatto che i loro investimenti costituiscano un beneficio sia per il pianeta che per le persone, riducendo al contempo al minimo il rischio associato agli investimenti ESG e massimizzando i rendimenti.

Gli asset manager si stanno adattando a questa domanda. I piani pensionistici che selezionano i gestori per i mandati ESG richiedono maggiore trasparenza e responsabilità, un maggiore allineamento tra la cultura dell’asset manager e i valori ESG fondamentali, oltre a un engagement attivo per raggiungere gli obiettivi dei clienti. I manager europei, incentivati dalle normative locali, stanno guidando l'avanzata, seguiti dal Nord America e dall'Asia-Pacifico. Il focus varia da regione a regione. In Asia-Pacifico l'accento è posto sulla governance, in Europa sull'ambiente e in Nord America sulle questioni sociali.

Ci sono anche sfumature all'interno dei pilastri stessi. La decarbonizzazione e la biodiversità sono in cima alla lista nella dimensione ambientale, mentre il coinvolgimento dei dipendenti e la diversità e l'inclusione sono i più gettonati nel pilastro sociale. La remunerazione dei dirigenti e la composizione dei consigli di amministrazione sono al primo posto nella governance.

Nuove politiche hanno gettato le fondamenta per questi progressi. L'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti è destinato a impiegare 369 miliardi di dollari di incentivi fiscali per la transizione verde, e nel corso del tempo, potrebbe stimolare ulteriori 1,4 miliardi di dollari di investimenti privati, fornendo un grande impulso alle nuove tecnologie, come quelle destinate alla cattura del carbonio. Il piano industriale Green Deal dell'Unione Europea contribuirà a promuovere la competitività dell'industria net zero nel suo complesso e ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica. Anche il programma indiano di incentivi legati alla produzione dovrebbe stimolare le tecnologie delle energie rinnovabili.

Gli investitori che cercano di coniugare i rendimenti finanziari con un cambiamento positivo nel lungo periodo ricorrono a diversi approcci. La stewardship e il proxy voting per promuovere il progresso sui temi ESG sono i più diffusi e sono stati adottati dal 68% degli intervistati. Un altro è l'impact investing che mira a trend di crescita secolari di lungo periodo in settori che vengono rimodellati dalla transizione climatica ed energetica. Altri riguardano la ricerca di società con punteggi ESG elevati o in miglioramento, l'integrazione dei fattori ESG nel processo d'investimento e l’esclusione delle società con scarsi punteggi. Queste strategie dimostrano che l'ESG è ora considerato come un indicatore finanziario. Si valutano sia i danni che le aziende possono subire, ad esempio a causa di sviluppi climatici avversi, sia il modo in cui le aziende possono ridurre gli impatti sociali e ambientali negativi delle loro attività.

I piani pensionistici stanno anche diversificando il mix di asset investiti per realizzare le loro ambizioni ESG. Le azioni sono lo strumento preferito grazie all’elevata liquidità e alla possibilità di esercitare l'attività di engagement in modo attivo attraverso i diritti di voto. Offrono inoltre accesso a settori verdi come le energie rinnovabili, ma anche a quelli in cui le emissioni di CO2 sono difficili da abbattere come il cemento e l'acciaio, incoraggiando la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Anche le obbligazioni verdi e sociali stanno diventando sempre più interessanti dal momento che i loro proventi sono destinati a progetti specifici suscettibili di essere monitorati da vicino. Sul fronte degli asset alternativi, le infrastrutture verdi, il private equity e il private debt sono altri mezzi per acquistare i "ritardatari" ESG con il più alto potenziale di miglioramento.

La domanda è più forte per le aziende dei mercati sviluppati, che hanno avuto un vantaggio nella corsa alla transizione ambientale, grazie a pressioni sociali e politiche più forti. Ma il divario con i mercati emergenti è destinato a ridursi. Per gli investitori globali si apriranno nuove strade, dato che maggiori risorse verranno impiegate per combattere l'impatto del cambiamento climatico laddove si fa sentire più acutamente. I settori al centro del recupero economico dei mercati emergenti, come il cemento, l'acciaio e i prodotti chimici, rappresentano un'opportunità legata al loro processo di transizione ecologica. 

L'investimento ESG dovrà affrontare ancora diversi ostacoli, come il diffuso crollo dei mercati del 2022, dovuto potenzialmente a dinamiche più ampie. Ma la maggior parte dei piani pensionistici intervistati ritiene che non danneggerà le performance nel lungo periodo, e sarà quindi ancora più richiesto nel panorama pensionistico.

Figura 1 - I piani pensionistici chiedono un maggiore mix di asset ESG investibili

Figura 1 - I piani pensionistici chiedono un maggiore mix di asset ESG investibili

Fonte: Amundi Asset Management / CREATE Research Survey 2023. DM: Mercati sviluppati. EM: Mercati emergenti 

Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute

11/1/2024


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