Il ruolo del reddito fisso nella transizione climatica

La transizione climatica è senza dubbio un obiettivo fondamentale da perseguire ai fini della sostenibilità futura del pianeta. Per gli investitori si tratta però anche di un'interessante opportunità di alfa, oltre che di un elemento importante nella gestione del rischio

a cura di Allspring Global Investments

Il clima è uno dei temi più importanti sul fronte ESG (ambientale, sociale e di governance), in ragione del suo impatto tangibile sulla vita quotidiana di ogni singolo abitante del pianeta. Cosa possono fare quindi investitori istituzionali e gestori per favorire il passaggio a modelli energetici e produttivi maggiormente sostenibili, senza trascurare performance e rendimenti? Ne abbiamo parlato, con un focus peculiare sul reddito fisso, con Sarah Harrison, Senior Portfolio Manager, Plus Fixed Income Allspring Global Investments. 


Come  sfruttare al meglio il reddito fisso affinché contribuisca alla transizione climatica? 

Considerando l’ampia portata dei mercati del reddito fisso, gli investitori obbligazionari dovrebbero svolgere un ruolo chiave nel finanziamento del percorso verso l’azzeramento delle emissioni. Le aziende necessitano di capitali al fine di apportare i cambiamenti necessari per raggiungere l’obiettivo net-zero su scala globale e per preparare il loro business a un mondo senza emissioni. Le obbligazioni rappresentano uno strumento di finanziamento importante, nel contesto dell’ampia mobilitazione dei capitali attualmente in atto. 

C’è molto da fare, in numerosi segmenti del reddito fisso. In media, gli indici obbligazionari tendono ad avere un’intensità di carbonio superiore a quella degli indici azionari. Questo dimostra che c’è margine per una significativa decarbonizzazione degli indici e dei portafogli obbligazionari – e in seguito dell’economia reale – tramite la progressiva decarbonizzazione degli emittenti. 

Gli investitori obbligazionari possono incoraggiare le aziende al cambiamento, non solo fornendo capitali ma anche attraverso l’engagement. Molte aziende con emissioni elevate dipendono fortemente dai mercati obbligazionari per il rifinanziamento del debito e saranno dunque ben disposte a interagire con gli investitori obbligazionari. Ogni volta che incontriamo queste aziende per decidere se finanziarle, abbiamo l’occasione di porre domande inerenti al clima e cercare di incentivare un cambiamento se necessario.

Integrare le considerazioni sul clima nel processo di investimento può rappresentare una fonte di alfa. Impegnandoci per capire approfonditamente l’impatto che il cambiamento climatico avrà sulle aziende in cui investiamo, possiamo destinare i capitali a quelle che risultano ben posizionate per il futuro. Ciò contribuirà a evitare gli asset non recuperabili e aumenterà la probabilità che gli investitori incassino le cedole e i rimborsi previsti.


Queste considerazioni come si sono tradotte in termini di strategie per supportare gli investitori? 

Allspring ha creato una gamma di strategie creditizie incentrate sulla transizione climatica, al fine di contribuire alla mobilitazione dei capitali attualmente in atto per spingere le aziende nella giusta direzione, oltre che per generare una performance di investimento positiva per i nostri investitori. Da diversi anni il clima rappresenta un’area di interesse per noi. Abbiamo lanciato la nostra prima strategia per la transizione climatica – Climate Transition Global Investment Grade Credit Fund – nel 2021, con oltre 2 miliardi di euro di patrimonio gestito, tra short duration e tutte le scadenze. Nel 2023 abbiamo ampliato la gamma con il lancio di Allspring Climate Transition Global High Yield Fund, la naturale estensione della nostra offerta in un momento in cui l’high yield fornisce interessanti rendimenti all-in agli investitori. 


Cosa prevede nel dettaglio la strategia Global High Yield? 

Il nostro processo di investimento generale nell’high yield globale è un delicato bilanciamento tra fondamentali, valutazioni, fattori tecnici, ESG e clima. Il nostro team Climate Research ha sviluppato il quadro di riferimento Climate Transition in collaborazione con il team Global Fixed Income Research.

In primo luogo, da un punto di vista top-down, il fondo segue una traiettoria di decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo net-zero entro il 2050. Inoltre, abbiamo iniziato sin dal primo giorno portando immediatamente l’intensità di carbonio del 30% al di sotto del benchmark, per dettare il ritmo.  In secondo luogo, da un punto di vista bottom-up, puntiamo a selezionare aziende che contribuiscono alla transizione climatica, e a loro volta ne beneficiano. Per questo abbiamo creato un quadro di riferimento costituito da 14 input diversi su quattro pilastri, progettato per valutare come un’azienda influenzerà il cambiamento climatico e come a sua volta ne sarà influenzata. 

Abbiamo ad esempio investito in una società di servizi di pubblica utilità che sta attivamente trasformando la sua capacità di generazione – dal carbone all’eolico – e ha emesso obbligazioni sustainability-linked con indicatori chiave di performance (“KPI”) legati alle emissioni di ambito 1 e 2, contribuendo positivamente alla decarbonizzazione globale.

Infine, ci concentriamo sull’engagement piuttosto che sulle esclusioni. La nostra strategia di engagement è duplice: in primo luogo puntiamo alle aziende attive nei settori maggiormente inquinanti con l’obiettivo di incoraggiare il progresso verso la decarbonizzazione, e in secondo luogo scegliamo quelle non coperte dai nostri fornitori di dati, al fine di migliorare la disclosure.


Guardando al futuro, dove ritenete si collochino le migliori opportunità di investimento?

Le obbligazioni sono tornate in scena e il reddito fisso come asset class offre un’ampia gamma di opportunità per posizionarsi per diverse macro view a livello di duration, qualità e geografia. Riteniamo che l’attuale contesto di mercato favorisca il credito liquido in generale, e l’high yield in particolare. A nostro avviso la transizione climatica rappresenta un’interessante opportunità di alfa oltre che un elemento importante nella gestione del rischio; a oggi il rischio climatico non è interamente scontato nelle valutazioni e potrebbe essere una determinante chiave dei futuri declassamenti aziendali.

Poiché i rendimenti all-in si attestano su livelli elevati e i dati indicano che i tassi di default, pur essendo aumentati, rimangono ridotti in prospettiva storica, l’ampio cuscinetto di carry offerto dalle obbligazioni high yield appare oggi molto interessante per gli investitori.

A cura di Allspring Global Investments

19/10/2023

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche