L'attività delle Casse di Previdenza nel 2021: un ruolo centrale per il Paese

Sia per la loro mission istitutiva sia per il loro contributo (già rilevante ma migliorabile) a sostegno dell'economia reale, le Casse di Previdenza dei liberi professionisti rappresentano un punto di riferimento sempre più importante nella costellazione degli investitori istituzionali italiani: il quadro tracciato dal Nono Report Itinerari Previdenziali

Lorenzo Vaiani

Nel 2021 le Casse privatizzate dei Liberi Professionisti italiane, istituite in base ai decreti legislativi n. 509/1994 e 103/1996, ammontano a 20 alle quali fanno capo 23 gestioni considerando anche la Gestione separata dell’INPGI, l’INPGI 2, e le gestioni dei periti agrari e degli agrotecnici amministrate da ENPAIA. La novità per il 2021 è la confluenza di INPGI gestione sostitutiva in INPS a decorrere dal luglio 2022, mentre resterà operativa la gestione separata per i giornalisti liberi professionisti.

 

Il sistema Casse nel 2021: il quadro generale

Il numero totale di iscritti nel 2021 è cresciuto dello 0,75%, arrivando a 1,705.807. I tre enti che hanno fatto registrare l’incremento maggiore sono ENPAP, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli psicologi, (+6,8%), ENPAB, l’ente di riferimento per i biologi (+6,1%), ed ENPAPI, ovvero i periti industriali (+3,4%); al contrario, fanno segnare il decremento maggiore Cassa notariato (-2,2%), CNPR (la Cassa dei ragionieri, -2,1%) e Cassa Forense (-1,3%). Oltre al numero di iscritti, sale - come evidenziato dal Nono Report dedicato agli investitori istitizuonali italiani a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali - anche il numero di soggetti in quiescenza, +17.702 unità, assestandosi a 474.137. L’incremento maggiore del numero di neopensionati rispetto a quello dei nuovi iscritti ha comportato per il 2021 una leggera riduzione del rapporto iscritti/pensionati, che è sceso da 3,67 a 3,59.

Portando l’attenzione sull’attivo patrimoniale, che non comprendete il dato relativo a ONAOSI, si registra un'importante crescita di oltre 5,3 miliardi di euro nel corso dell’ultimo anno. Pertanto, il totale complessivo arriva a sfiorare i 100 miliardi di euro (per l’esattezza 97,83). Le Casse con l’attivo maggiore sono Fondazione Enpam, l’ente previdenziale dei medici, con 25,4 miliardi di euro (+4,7%), Cassa Forense con 15,7 miliardi (+9,9%), Inarcassa, l’ente di riferimento di ingegneri e architetti, con 1,9 miliardi (+5,7%), e CNPADC (la Cassa dei dottori commercialisti) con 10,6 miliardi e un +7,5%. 

Dei 97,83 miliardi che costituiscono il totale attivo oltre l’80% viene investito in modo diretto, confermando la predilezione delle Casse privatizzate per questa modalità di gestione. Tuttavia, è utile sottolineare come circa il 58% degli investimenti diretti sia impegnato in polizze e fondi OICR o FIA che, sebbene sottoscritti direttamente dalle Casse, restano comunque una forma di risparmio gestito, per quanto in forma collettiva, affidata a soggetti professionali. L’ammontare affidato completamente alla gestione di terzi è pari a 17,4 miliardi, stabile rispetto al dato rilevato lo scorso anno.

 

Gli investimenti delle Casse di Previdenza dei liberi professionisti

A questo punto risulta necessario effettuare un approfondimento sugli investimenti diretti che, per l’anno 2021, ammontano dunque a 80,43 miliardi di euro. Tra le asset class nelle quali vengono investite le maggiori risorse spiccano gli OICR, con un’incidenza percentuale pari al 35% e un valore pari a a 28,2 miliardi (in crescita del 4,5% rispetto all’anno scorso); seguono i FIA che, con un peso del 22,5% , "valgono" oltre 18,1 miliardi di euro, e gli investimenti monetari e obbligazionari, rispettivamente pari al 8,4% (6,8 miliardi) e al 8,5% (6,8 miliardi).

Figura 1 - Gli investimenti diretti delle Casse dei liberi professionisti nel 2021

Figura 1 - Gli investimenti diretti delle Casse dei liberi professionisti nel 2021

Fonte: Nono Report "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l'anno 2021"

Dei 28,2 miliardi investiti in OICR solo per 20 è possibile risalire al dettaglio dell’allocazione. In particolare, di questi 20 oltre la metà (10,7 miliardi) sono allocati in titoli obbligazionari, mentre la restante parte è ripartita tra titoli azionari (4,8 miliardi) e bilanciati (261 milioni). Per quanto riguarda invece i gestori, meritano particolare attenzione UBS Global AM (1,3 miliardi), Eurizon Capital (1,14 miliardi) e Blackrock (1,09 miliardi) che, complessivamente, gestiscono un un totale di 3,5 miliardi di euro. 

Un ulteriore e necessario focus va effettuato sulla seconda asset class con l’incidenza percentuale maggiore, i FIA: in questo caso dei 18,32 miliardi di euro investiti, oltre il 70%, vale a dire 12,96 miliardi, è destinato al settore immobiliare. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, l’incidenza percentuale di questa categoria è costantemente diminuita passando dal 78,6% del 2019 al 75,6% del 2020, fino ad arrivare al 71,5%. La seconda tipologia di FIA che le Casse prediligono è quella relativa al private equity, che nel 2021 vale 1,83 miliardi (10%); la terza piazza di questo podio virtuale è infine occupata dalle infrastrutture, con 1,12 miliardi equivalenti al 6,18%. 

Figura 2 - Le tipologie di FIA acquistati dalle Casse dei liberi professionisti

Figura 2 - Le tipologie di FIA acquistati dalle Casse dei liberi professionisti

Fonte: Nono Report "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l'anno 2021"

 

Per concludere l’analisi sulle Casse di Previdenza dei liberi professionisti, occorre infine analizzare la quota di investimenti diretti che vanno a beneficio dell’economia reale domestica: i dati relativi all’investimento in economia reale domestica consentono infatti di comprendere quale quota del "risparmio previdenziale" sia reinvestita a favore del Paese, con ripercussioni positive anche per l'occupazione e i redditi di quelle stesse categorie professionali che costituiscono la platea degli iscritti. In particolare, rispetto al 2020, l’ammontare investito è cresciuto di oltre un miliardo, arrivando a poco meno di 17,5 miliardi, che corrispondono al 21,75% del totale degli investimenti diretti effettuati dalle Casse di Previdenza e al 17,9% del totale attivo. A questo totale andrebbero comunque poi aggiunti anche gli investimenti in titoli di Stato, non ricompresi nella definizione di economia reale adottata nel Report Itinerari Previdenziali, e che corrispondono a circa 4 miliardi di euro. 

Nell'ambito di tutti i player istituzionali, solo le Fondazioni di origine Bancaria fanno dunque meglio delle Casse sul versante del sostegno all'economia reale. Sicuramente, la quota destinata agli investimenti domestici potrebbe essere incrementata per contribuire maggiormente allo sviluppo non solo del Paese ma anche e soprattutto delle singole categorie di liberi professionisti; tuttavia, se confrontato con quanto fatto dagli altri soggetti che compongono il panorama degli investitori istituzionali italiani, quella delle Casse è una percentuale sì migliorabile ma assolutamente da non disprezzare, un buon punto di partenza!

Lorenzo Vaiani, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

4/10/2022

 
 

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