Prospettive per il 2022: cosa ci aspettiamo per i mercati del credito?

Mentre l'economia globale prosegue la sua lenta risalita dopo le difficoltà della pandemia da COVID-19, per gli investitori nel mercato del credito non mancano elementi di incertezza da considerare: tassi più alti e inflazione smorzeranno i rendimenti? 

a cura di Barings

Lo scenario post pandemico che si sta delineando grazie alla diffusione delle campgne vaccinali e alla progressiva ripartenza delle economie nazionali restituisce un quadro economico-finanzario a tratti incerto e in continua evoluzione ma, al tempo stesso, destinato a muoversi lungo alcune direttrici già piuttosto ben definite: tra ritorno dell’inflazione e allentamento delle politiche monetarie espansive, quali le possibili sfide che gli investitori dovranno affrontare nel 2022? E quali, d'altra parte, le possibili opportunità da cogliere?

Ne abbiamo parlato con Martin Horne, Head of Global Public Fixed Income, e Omotunde Lawal, Head of Emerging Markets Corporate Debt di Barings. 

 

Come si presentano i fondamentali societari alle soglie del nuovo anno, quando inflazione e tassi assumeranno probabilmente un'importanza centrale?

Le società dei mercati sviluppati ed emergenti appaiono piuttosto ben posizionate in vista del 2022, grazie alla progressiva riapertura delle economie e all'efficacia di gran parte delle campagne vaccinali nel mondo. Gli utili sono complessivamente migliorati e le insolvenze dovrebbero rimanere contenute. L'inflazione continua tuttavia a causare preoccupazione visti gli aumenti dei costi delle materie prime e le interruzioni sul lato dell'offerta. Sebbene molte aziende siano riuscite a trasferire i rincari ai consumatori, i danni causati dai problemi delle filiere produttive continueranno ad avere ripercussioni nel tempo, senza contare che probabilmente l'inflazione dei salari deve ancora far sentire appieno i suoi effetti. Tutto ciò spinge a chiedersi in che misura le persistenti pressioni inflazionistiche causeranno un assottigliamento dei margini. Sul versante positivo, numerose società, in particolare nei mercati emergenti, hanno effettuato operazioni di rifinanziamento nel 2020 e nel 2021 assicurandosi così accesso al capitale a costi più bassi. Questa maggiore protezione contro le spinte inflazionistiche dovrebbe contribuire a mantenere relativamente stabili i fondamentali aziendali nelle piazze emergenti.

 

Quanto ritenete preoccupante un eventuale aumento dei tassi per i mercati obbligazionari?

A partire dalla crisi finanziaria globale del 2008, la comunicazione eccessiva con i mercati è divenuta una delle priorità delle Banche Centrali, e lo è tuttora. Questo suggerisce che qualsiasi rialzo dei tassi sarà comunicato su vasta scala ed è improbabile che colga di sorpresa i mercati. È anche vero che prima o poi il costo del denaro aumenterà, creando difficoltà per alcune asset class obbligazionarie, tuttavia altre potranno fornire protezione contro le variazioni dei tassi d'interesse; ad esempio, le strategie investment grade con duration più breve e i titoli high yield, che hanno una duration inferiore a quella di alcuni prodotti obbligazionari tradizionali. Anche asset class a tasso variabile o fluttuante come CLO, prestiti pubblici e privati e alcuni strumenti cartolarizzati possono offrire vantaggi.

Figura 1 - L'impatto dell'aumento dei tassi

Fonte: Bloomberg Barclays Research. A febbraio 2021

 

Di recente gli eventi in Cina hanno dominato le notizie. Ravvisate un potenziale rischio di contagio ai mercati sviluppati?

La Cina è stata sicuramente uno dei mercati più discussi nel 2021 dopo che il governo del Paese ha implementato modifiche normative di ampia portata nei settori immobiliare, tecnologico e dell'istruzione. Tali interventi hanno provocato un significativo aumento della volatilità e l'ampliamento degli spread, ma riteniamo molto poco probabile che il contagio possa diffondersi anche al di fuori della Cina. Per prima cosa, perché si abbia un contagio, è necessaria la presenza di un meccanismo transfrontaliero. Se prendiamo ad esempio il settore immobiliare, gran parte dei prestiti in questo ambito proviene dalle banche cinesi, non da quelle internazionali. Inoltre gli investitori internazionali con esposizione alle obbligazioni immobiliari cinesi sono pochissimi, il che suggerisce che la volatilità e le perdite registrate in tale settore non si tradurranno necessariamente in deflussi o contagi al di fuori della regione. In ogni caso, uno dei principali rischi potenziali, soprattutto per il debito corporate dei mercati emergenti, è che gli interventi normativi del governo di Pechino possano divenire eccessivi, causando un marcato rallentamento dell'economia cinese e quindi gravi problemi all'asset class nel suo complesso.

 

In che modo i criteri ESG stanno modificando il settore e/o influenzando il modo in cui i vostri team obbligazionari investono?

A livello generale, gli scorsi anni gli emittenti di obbligazioni hanno compiuto enormi progressi, ma c'è ancora strada da fare. In particolare, sul fronte dei dati e dell'informativa, compresi gli studi elaborati da terzi, l'intero mercato evidenzia carenze significative. Ad esempio, nel mercato dei prestiti europei, solo il 20% circa delle società è trasparente circa le sue emissioni di carbonio. Tuttavia ora che il cambiamento climatico è sulla bocca di tutti ed è oggetto delle politiche dei governi di tutto il mondo, gli investitori stanno esercitando sempre più pressioni sui vertici delle aziende affinché quantifichino, e in ultima istanza riducano, l'impatto dei loro portafogli associato alle emissioni di carbonio. Di conseguenza, numerose iniziative in corso nel settore puntano a migliorare i dati a disposizione degli investitori. Al contempo, molte società hanno cominciato a rendersi conto che un profilo ESG più solido può incidere positivamente sui costi di finanziamento, il che sta avendo ricadute positive in termini di miglioramento dei dati e dell'informativa sui temi ESG. Crediamo che gli sforzi in tal senso continueranno a intensificarsi nel prossimo anno.

 

Dove vedete le opportunità più promettenti per il 2022?

È possibile scegliere tra un'ampia gamma di asset class del credito, a seconda degli obiettivi di rischio/rendimento degli investitori. I prestiti liquidi, ad esempio, potrebbero esercitare una maggiore attrattiva su alcuni investitori, in quanto tendono a essere relativamente stabili e generalmente tornano ai valori medi piuttosto rapidamente dopo importanti eventi di mercato. Il debito corporate emergente è un'altra area che potrebbe valer la pena prendere in esame. In particolare, il segmento high yield continua ad offrire opportunità data la volatilità di Paesi come Brasile, Ucraina e Turchia. Spesso queste sacche di volatilità causano un allargamento degli spread societari di entità superiore a quanto giustificato dai fondamentali, permettendo di individuare emittenti solidi diversificati globalmente a prezzi appetibili.

Tuttavia anche i mandati flessibili offrono vantaggi. Il mondo ci ha mostrato che la gamma di opportunità offerta dalle asset class del credito può mutare molto rapidamente, il che sottolinea l'importanza di poter fare affidamento su un gestore in grado di monitorare gli eventi in tempo reale e di sfruttare dinamicamente le occasioni che si presenteranno da qui al 2022 e oltre.

a cura di Barings

2/12/2021

 


Le previsioni contenute in questo materiale si basano sulle opinioni di Barings sul mercato alla data di redazione e possono subire modifiche senza preavviso a causa dell'impatto di numerosi fattori. Qualsiasi previsione, proiezione o stima non è necessariamente indicativa delle performance future o probabili. L'investimento comporta un rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono sia aumentare che diminuire e non sono garantiti né da Barings né da terzi. I RENDIMENTI PASSATI NON SONO NECESSARIAMENTE INDICATIVI DEI RISULTATI FUTURI 

 
 
 

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