Scenari e previsioni di rendimento degli asset per i prossimi dieci anni in un mondo in evoluzione
Riequilibrio della crescita globale, inflazione e volatilità dei tassi, transizione digitale maggiore diffusione dell'intelligenza artificiale e ritardi nel processo di decarbonizzazione sono tra i fattori che più stanno condizionando gli attuali scenari macro-economici: come impatteranno nel lungo termine sull'asset allocation degli investitori?
Il nostro report annuale Amundi Capital Market Assumptions (CMA) fornisce un outlook economico di lungo periodo relativo a 43 asset class. Queste ipotesi, e i rendimenti attesi sul lungo termine che ne derivano, costituiscono un quadro di riferimento per l'asset allocation strategica degli investitori.
Rispetto all'edizione dello scorso anno, il nostro scenario centrale di questanno incorpora l'evoluzione delle principali tendenze strutturali. Teniamo conto degli sviluppi socioeconomici legati all'aumento delle tensioni geopolitiche e delle rivalità regionali, alla progressiva ridistribuzione della popolazione mondiale e agli ulteriori ritardi e frammentazioni nella transizione energetica. Valutiamo anche l'impatto dell'intelligenza artificiale sulla crescita globale attraverso una maggiore frammentazione a livello nazionale.
- Riequilibrio della crescita globale Nel complesso, riteniamo che le prospettive di crescita per il prossimo decennio siano più favorevoli rispetto alle ipotesi dello scorso anno. I costi di transizione verso il Net Zero dovrebbero essere inferiori per i prossimi 10 anni rispetto alle stime dello scorso anno, poiché ulteriori ritardi nella transizione ripartiscono i costi economici su un arco di tempo più lungo. Con la riduzione del dividendo demografico nei Paesi emergenti che al momento ne traggono ancora beneficio, si prevede una compressione del premio di crescita dei Paesi emergenti che dovrebbe normalizzarsi da una media del 2,7% nell'ultimo decennio a un più equilibrato e sostenibile 1,8% nel prossimo. Prevediamo che la crescita annuale del PIL mondiale reale si attesti in media al 2,6%, con una crescita dei Paesi sviluppati dell'1,5% (Usa 2%; Eurozona 1,1%) e dei Paesi emergenti del 3,3%. L'Asia dovrebbe mantenere il suo premio di crescita, alimentato dai progressi tecnologici, per creare opportunità di investimento sostanziali. In Europa, l'aumento della spesa per la difesa e gli investimenti per stimolare l'innovazione e la competitività guideranno gli aumenti di produttività se adeguatamente indirizzativerso progetti specifici. Se, da una parte, abbiamo iniziato a inserire nei nostri modelli alcuni di questi aumenti, la recente e straordinaria spinta fiscale in Germania, il piano per migliorare la difesa a livello europeo, insieme a un possibile accordo di cessate il fuoco con conseguente processo di ricostruzione in Ucraina non sono invece ancora stati presi in considerazione nelle ipotesi di quest'anno e potrebbero spingere ulteriormente la crescita europea.
- L'inflazione sarà volatile e dovrebbe rimanere al di sopra degli attuali obiettivi medi delle Banche Centrali per i prossimi trentanni, sostenuta da tensioni geopolitiche e interruzioni o riconfigurazioni delle catene di approvvigionamento, da preoccupazioni per la sicurezza alimentare e dallaumento della domanda di materie prime strategiche (inflazione media nel periodo 2025-2034: USA 2,2%; Eurozona 2,1%; mercati emergenti 3,1%). Pertanto, ci aspettiamo una maggiore volatilità dei tassi di interesse, dovuta alla maggiore incertezza sull'inflazione e a un atteso aumento del debito pubblico che, combinati, potrebbero esercitare pressione sui tassi a lungo termine. La produttività e i progressi tecnologici saranno di aiuto in qualche misura, ma le banche centrali rimarranno sotto pressione per contenere l'inflazione insieme all'aumento del debito pubblico. Le nostre ipotesi di inflazione, crescita economica e crescita potenziale portano a una revisione al rialzo dei tassi reali neutrali, in particolare nell'Eurozona, negli Stati Uniti e in India.
- Nel prossimo decennio, una maggiore diffusione dell'intelligenza artificiale, con velocità diverse tra i vari Paesi, dovrebbe progressivamente aumentare la produttività globale, raggiungendo il suo picco all'inizio degli anni Trenta. Tuttavia, ciò non compenserà completamente la riduzione della crescita potenziale nel lungo periodo dovuta al peggioramento delle dinamiche demografiche e ai danni climatici. Ciò porterà a una crescita a lungo termine più bassa e a un'ulteriore compressione del premio di crescita dei mercati emergenti. Per i Paesi più colpiti dal punto di vista demografico, gli aumenti di produttività legati all'intelligenza artificiale saranno parzialmente di aiuto, ma solo i Paesi con un dividendo demografico positivo continueranno a godere di una crescita potenziale più elevata e sostenibile quando l'impatto dell'intelligenza artificiale sulla produttività diminuirà. A partire dagli anni Quaranta, la crescita potenziale sarà guidata principalmente dalla demografia, con l'aumento del costo fisico del cambiamento climatico in tutte le regioni.
Asset allocation strategica per il prossimo decennio 2025-2034
Le modifiche apportate al nostro scenario macroeconomico nelledizione di questanno hanno importanti implicazioni sui rendimenti attesi delle asset class. Il dinamismo del contesto politico ha innescato una forte rotazione di mercato, portando all'emergere di diverse tendenze che abbiamo evidenziato nell'edizione 2024. Ciò sottolinea l'importanza della diversificazione geografica e settoriale, mentre ci prepariamo anche a una maggiore volatilità e a potenziali cambiamenti nelle preferenze regionali che potrebbero essere innescati da sostanziali cambiamenti politici.
Nonostante le crescenti incertezze, il reset dei divari di valutazione implica che i rendimenti attesi a 10 anni sono complessivamente superiori rispetto alle ipotesi dello scorso anno. Data la maggiore enfasi sulla diversificazione, prevediamo che lottimizzazione dellallocazione strategica 60-40 genererà rendimenti intorno al 7% per gli investitori in dollari USA e al 6% per gli investitori in euro.
Le obbligazioni rimangono un'ancora stabile, ma alcuni cambiamenti negli asset rischiosi offrono opportunità di rendimenti più elevati, in particolare nelle azioni e nel debito privato.
- I rendimenti attesi per il reddito fisso sono leggermente più elevati. Le aspettative per i titoli di Stato sono generalmente migliorate. L'inversione di rotta fiscale in Germania rappresenta un cambiamento di scenario per le obbligazioni europee e i rendimenti in euro sono più vicini al loro valore di lungo periodo e meglio posizionati dal punto di vista del rendimento. Le prospettive per gli asset del credito e del reddito fisso rimangono complessivamente positive, in particolare per il segmento investment grade (IG) e le obbligazioni dei mercati emergenti. Le obbligazioni dei mercati emergenti hanno le aspettative di rendimento più elevate nel reddito fisso (vicine al 6%) e rendimenti più elevati corretti per il rischio.
- Le aspettative per gli asset più rischiosi sono riviste al rialzo, con quasi il 70% delle asset class rischiose oggetto di questa analisi che dovrebbe generare rendimenti superiori al 7% (rispetto al 23% nel CMA 2024). A livello regionale, nella CMA 2025 prevediamo che i rendimenti azionari più elevati giungeranno dall'Europa (rendimento annualizzato previsto del 7,5%) e dai mercati emergenti (7,9%), poiché l'Asia sta rapidamente emergendo come una potenza nella corsa tecnologica globale, più che dagli Stati Uniti (6,1%). L'India registra il più alto potenziale di rendimento azionario, con l'8,2% per il prossimo decennio: le valutazioni potrebbero essere elevate, ma il Paese dovrebbe beneficiare della rivalità tra Stati Uniti e Cina. Nonostante i recenti movimenti di mercato, ci aspettiamo che l'aumento di interesse per l'Europa e i mercati emergenti continui, grazie a valutazioni relativamente interessanti e alla crescita potenziale derivante dalle nuove politiche industriali. A livello settoriale, gli investimenti in conto capitale (Capex) saranno un tema più forte rispetto ai consumi. I settori finanziario, sanitario, industriale e alcuni settori IT trarranno i maggiori benefici in tutte le regioni.
- Maggiore diversificazione nell'asset allocation strategica, data l'inflazione e la volatilità dei tassi - Ipotizzando migliori rendimenti per le azioni, l'asset allocation strategica privilegia maggiormente questa asset class, ma allo stesso tempo cercherà un bilanciamento attraverso classi di attivo con volatilità media e bassa correlazione sia con le azioni che con le obbligazioni. Ciò comporterà uno spostamento di parte dell'esposizione dalle obbligazioni globali aggregate a quelle dei mercati emergenti, nonché agli asset reali e alternativi. Il debito privato e le infrastrutture, in particolare, sono fonti di reddito stabili.
Vincent Mortier, Group CIO di Amundi
e Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute
29/4/2025
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