Dal locale al globale e ritorno
Di fronte a COVID-19, le Fondazioni di origine Bancaria si sono subito mobilitate sui loro territori, prima singolarmente e poi in modo coordinato attraverso Acri, per contenere gli effetti socio-economici della crisi sanitaria: esperienze e competenze ne fanno però un player fondamentale anche nella fase di "Ricostruzione" post pandemica
Mai, come in questo periodo, è risultata così chiara ed evidente lineludibile interconnessione tra locale e globale, tra il territorio, il Paese e il Mondo. La pandemia ci ha fatto comprendere che quello che riguarda il locale ha ripercussioni sul globale e viceversa. Ciò che è accaduto a Whuan, sul finire del 2019, lo stiamo vivendo tutti, in ogni angolo del Mondo, ancora oggi.
Le Fondazioni di origine Bancaria, che trovano nel territorio e nella comunità che lo anima il tratto identitario della propria natura e missione, hanno sempre tenuto presente questa interconnessione con il contesto più ampio che le accoglie: la regione, il Paese, il Mondo. Per questo, alle numerose iniziative che ciascuna di esse promuove sul proprio territorio delezione, hanno da sempre affiancato interventi di più ampio respiro e portata, che interessano, con unespansione a centri concentrici, la regione, il Paese e anche realtà del Sud del mondo, mosse dallo spirito di solidarietà nei confronti dei contesti più svantaggiati, ma anche da una naturale propensione allapprendimento che loperare in altri luoghi favorisce. Ne sono esempi la creazione, insieme alle rappresentanze del Terzo settore, della Fondazione Con il Sud e il sostegno pluriennale che hanno ad essa sempre garantito; o il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, partnership virtuosa tra Fondazioni, istituzioni nazionali e Terzo Settore, per affrontare questa grave piaga che affligge il Paese.
Questa visione ha avuto lennesima riprova nel corso della prima fase della pandemia da COVID-19, quando, in pochissime settimane, le Fondazioni hanno messo a disposizione dei propri territori circa 130 milioni di euro di risorse, sia proprie che raccolte tramite infrastrutture sociali dalle stesse create nel tempo, quali le Fondazioni di comunità, per contrastare linaspettata emergenza sanitaria ed economica. Ma non hanno, al tempo stesso, trascurato la dimensione nazionale, dando vita, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, allIniziativa sollievo, destinata a offrire prestiti agevolati alle organizzazioni del Terzo Settore duramente colpite dalla crisi, mediante la costituzione di un Fondo di garanzia che ha sinora erogato oltre 25 milioni di euro di finanziamenti.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta unimportante occasione per rilanciare il Paese sul piano degli investimenti, al quale si dovranno affiancare alcune riforme istituzionali non più eludibili. Tutte e sei le missioni del PNRR riguardano ambiti nei quali le Fondazioni operano ordinariamente con il duplice ruolo di investitore istituzionale e di soggetto erogatore di risorse a sostegno di iniziative di interesse generale. La grande propensione allinnovazione che le Fondazioni hanno nel proprio DNA, sia dal punto di vista dei contenuti che dei processi realizzativi, può rappresentare elemento di grande valore nel momento in cui si dovranno tradurre i punti programmatici del Piano in azioni concrete. E, al tempo stesso, la consolidata consuetudine di collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni di Terzo Settore, a livello sia locale che nazionale, può rappresentare un modello di riferimento per i processi di messa a terra degli interventi.
Affinché il PNRR abbia successo, non è infatti sufficiente identificare il cosa fare, ma anche il come farlo: processi partecipati, che mettano a disposizione le competenze, le esperienze e le risorse che le comunità e il Paese possiedono in maniera diffusa, possono fare la differenza per tradurre le mere risorse finanziarie in processi di cambiamento e di sviluppo sostenibili e duraturi.
Giorgio Righetti, Direttore Generale Acri
14/6/2021