A ogni Regione... la sua pensione!

La regionalizzazione della previdenza è molto utile perché, spesso, una buona parte degli squilibri pensionistici deriva dai disavanzi regionali tra contributi e prestazioni e tra pensioni contributive e assistenziali: la mappa per regione tratta dal Decimo Rapporto Itinerari Previdenziali

Michaela Camilleri

I dati INPS rielaborati nel Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali forniscono la mappa per area geografica delle diverse tipologie di pensione erogate dall’Istituto. La regionalizzazione della previdenza è molto importante perché spesso una buona parte degli squilibri pensionistici deriva proprio dai disavanzi regionali tra contributi e prestazioni e tra pensioni coperte dalla contribuzione e quelle assistenziali a carico della fiscalità generale.

Nel 2021 su un totale di 16.849.558 prestazioni IVS (anzianità/anticipate, vecchiaia, invalidità e superstiti), 16.474.539 fanno riferimento a pensionati residenti in Italia e 375.019 a residenti all’estero.  Per ciascuna delle quattro categorie IVS anzianità, vecchiaia, invalidità e superstiti è stata calcolata la distribuzione percentuale a livello regionale rispetto al totale della categoria. 

Figura 1 – La distribuzione delle pensioni IVS dell’INPS per categoria e area geografica, anno 2021

Figura 1 – La distribuzione delle pensioni IVS dell’INPS per categoria e area geografica, anno 2021

Fonte: Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, Itinerari Previdenziali

Le pensioni di anzianità o anticipate sono maggiormente diffuse al Nord Italia, con il 58,3% del totale dei trattamenti di anzianità o anticipati (estero escluso), in conseguenza di alti tassi di occupazione e storie contributive più lunghe e continue. Nel dettaglio, la Lombardia concentra il 20,1% delle pensioni di anzianità, seguono il Veneto (10,2%), l’Emilia-Romagna e il Piemonte, ciascuna con il 9,9%. Agli ultimi posti troviamo invece le regioni del Sud Italia che, nel complesso, raccolgono il 21,4% del totale delle prestazioni di anzianità e che hanno livelli di occupazione molto più bassi e carriere frammentate, spesso caratterizzate da periodi di fruizione di ammortizzatori sociali: Calabria (1,9%), Basilicata (0,7%) e Molise (0,5%). Fanno eccezione Campania, Puglia e Sicilia (rispettivamente al 4,8%, 4,7% e 4,6%), che si trovano a metà classifica, e le regioni a statuto speciale Sardegna, Trentino-Alto Adige (entrambe al 2,3%) e Valle d’Aosta (0,3%). All’estero risiede l’1,2% del totale delle pensioni di anzianità. 

Valgono le stesse considerazioni per le pensioni di vecchiaia, erogate in prevalenza ai residenti nelle regioni del Centro-Nord (47,4% al Nord e 19,9% al Centro) rispetto al totale delle pensioni di tale categoria (estero escluso): in Lombardia il 17,0%, nel Lazio l’8,6%, in Emilia-Romagna l’8,0%, in Piemonte e Veneto il 7,6%, in Toscana il 7,0%, mentre nel Sud primeggia la Campania con il 7,4%, seguita dalla Sicilia con il 6,5% e dalla Puglia con il 6,1% del totale vecchiaia. 

Figura 2 – Numero di pensioni di anzianità e di vecchiaia in % sul totale della categoria per Regione, anno 2021

Figura 2 – Numero di pensioni di anzianità e di vecchiaia in % sul totale della categoria per Regione, anno 2021

Fonte: Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, Itinerari Previdenziali

Nelle regioni del Mezzogiorno, dove risiede il 33,6% della popolazione italiana, è erogato, invece, il maggior numero di pensioni di invalidità previdenziale (46%), rispetto al totale della categoria invalidità (estero escluso). Per le pensioni di invalidità, ogni 100 prestazioni complessivamente pagate 11,2 sono erogate in Campania, 10,2 in Puglia e 9 in Sicilia. Al Centro prevale il Lazio con il 9,7% dei trattamenti, mentre al Nord e in particolare in Lombardia, che però ha quasi 10 milioni di residenti (il 16,9% della popolazione italiana residente), è erogato il 9,2% del totale delle pensioni di invalidità previdenziale. Per le pensioni ai superstiti, le incidenze più elevate si osservano in Lombardia (16,2%), nel Lazio (8,5%) per via dell’elevato numero di dipendenti pubblici residenti, e in Piemonte (8,0%). In generale, su 100 prestazioni ai superstiti, 46,9 sono erogate nelle regioni del Nord, 19,5 in quelle del Centro e 30,8 in quelle del Mezzogiorno; all’Estero risiede il restante 2,8% dei pensionati superstiti. 

Figura 3 – Numero di pensioni di invalidità e ai superstiti in % sul totale della categoria per Regione, anno 2021

Figura 3 – Numero di pensioni di invalidità e ai superstiti in % sul totale della categoria per Regione, anno 2021

Fonte: Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, Itinerari Previdenziali

Rispetto alla popolazione residente, il tasso medio totale di pensionamento per l’intero territorio nazionale è pari al 27,9%. Guardando alle diverse tipologie di pensione, il tasso grezzo di pensionamento di anzianità aumenta, anche per effetto degli anticipi introdotto come Quota 100: dal 10,0% del 2018, è salito all’11% nel 2021; al contrario, quello di vecchiaia scende dall’8,5% del 2018 per poi stabilizzarsi all’8,3% nel triennio 2019-2021. Ciò deriva dall’innalzamento e poi dall’equiparazione nel 2018, dell’età di vecchiaia, ormai uguale per uomini e donne a 67 anni. Variano molto poco, invece, i tassi grezzi di pensionamento per l’invalidità previdenziale, 1,7% e per i superstiti 7,0%. 

Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

6/3/2023

 

 

 
 

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