Più trasparenza per aumentare le adesioni ai fondi pensione

La previdenza complementare giocherà un ruolo sempre più strategico nel sistema di welfare mix del Paese ed è per questo che la sua diffusione deve essere un obiettivo da raggiungere rapidamente: le nuove regole in materia di trasparenza emanate da COVIP possono contribuire allo scopo

Niccolò De Rossi

Fondi Pensione, Casse e fondi di assistenza sanitaria e da tempo, per le rispettive professioni, anche le Casse di Previdenza svolgono un ruolo congiunto che va ben oltre la “semplice” attività di erogatori di prestazioni previdenziali. Non va dimenticato, ad esempio, il grande sostegno economico arrivato dalla Casse privatizzate ai rispettivi iscritti durante la pandemia, sostituendosi di fatto allo Stato stesso. 

I fondi pensione, dal canto loro, sono da sempre uno strumento molto flessibile che offre l’opportunità agli aderenti di accedere a prestazioni accessorie a quella pensionistica, sempre più spesso attraverso la stipulazione di polizze collettive che coprono eventi dannosi quali premorienza o inabilità ma anche prestazioni riferibili alla LTC. Senza dimenticare l’importanza che rivestono nell’erogazioni di anticipazioni per motivi sanitari, acquisto prima casa e altre esigenze. Tutte prestazioni che, tra l’altro, sono incentivate fiscalmente, un dettaglio da non trascurare

Se si pensa inoltre che talvolta la reticenza a iscriversi alla previdenza complementare deriva dalla percezione di poca sicurezza circa il reale destino dei propri contributi, ci si rende conto di doversi spesso confrontare con luoghi comuni e falsi miti sul tema, in questo caso ad esempio facile da sfatare se si considera l’assenza di scandali, fallimenti o controversie che mai hanno interessato il mondo della previdenza integrativa italiana. Cosa che non si può dire invece per altre realtà, specialmente nel panorama bancario, dove spesso piccoli correntisti hanno subito le scelte più o meno scellerate di chi dirigeva i diversi istituti coinvolti.

Tutto ciò per dire che di previdenza complementare, nel Paese e soprattutto con riferimento ai più giovani, c’è estremo bisogno. Non solo dunque per l’importante funzione integrativa alla pensione di base una volta arrivati a maturazione dei requisiti, ma per il rapporto costante e duraturo che accompagna tutta la vita dell'aderente, con diverse potenziali benefici. Insomma, i fondi pensione sono ormai parte integrante di un sistema di welfare mix che li vede sempre maggiormente coinvolti. 

A proposito degli aderenti, nel suo aggiornamento di fine settembre 2020, la COVIP indica che “le forme pensionistiche complementari contano 9,289 milioni di posizioni in essere; la crescita rispetto alla fine del 2019, pari a 172.000 unità (1,9 per cento), continua a essere inferiore rispetto ai periodi precedenti all’emergere dalla crisi epidemiologica”. Numeri ancora troppo contenuti per ritenere vicina la soglia di copertura ottimale dei lavoratori italiani.

Tabella 1 - La previdenza complementare in Italia: le posizioni in essere 

Tabella 1 - La previdenza complementare in Italia: le posizioni in essere

Fonte: COVIP

Se nel dibattito politico, in affannosa difficoltà per le vicende attuali, si era parlato di riaprire un semestre di silenzio assenso per dare una spinta alle nuove adesioni alla previdenza complementare, intenzione naufragata poi in un nulla di fatto, la COVIP ha pubblicato sul proprio sito istituzionale le nuove “Regole in materia di trasparenza e raccolta delle adesioni”Si tratta di un ulteriore passo verso il completo recepimento delle disposizioni della Direttiva europea IORP II che, oltre a intervenire sulla governance, vuole rafforzare il sistema della previdenza complementare anche attraverso il rapporto con i potenziali aderenti e gli iscritti.

A dir la verità l’ordinamento nazionale risultava già molto avanzato e in linea con la prassi internazionale, ma con questa azione la COVIP si dirige verso una revisione che mira a rafforzare e agevolare tutte le diposizioni in materia di trasparenza. In particolare, aspetto a proposito del quale il Paese è ancora indietro nel confronto internazionale sotto diversi punti di vista, c’è il tema della digitalizzazione e del maggior utilizzo della relazione via web con i potenziali aderenti. Infatti “notevole attenzione è stata dedicata, anche con alcuni elementi innovativi, alle disposizioni sui Siti web e sull’utilizzo delle tecnologie informatiche per semplificare e rendere più efficace la gestione dei rapporti con gli aderenti, nonché favorire la diffusione di documenti e informazioni utili. In particolare, sono stati definiti i contenuti dell’area pubblica e dell’area riservata dei siti web e, per la prima volta, sono state date indicazioni sulle modalità di realizzazione di quest’ultima”.

A partire proprio dalla Nota Informativa, con le nuove Istruzioni di vigilanza, è stata effettuata una semplificazione generale per aiutare la fruizione delle informazioni più rapida per i potenziali aderenti. Semplificare non vuol dire però eliminare, in quanto è stata mantenuta la possibilità di accedere a tutte le informazioni attraverso l’inserimento di specifici rimandi a come e dove reperire ulteriori documenti/informazioni utili. Altro elemento di cui da tempo si parla e che riveste sempre più importanza nell’ottica di trasparenza c’è quello delle comunicazioni periodiche rese disponibili agli iscritti. Con il nuovo provvedimento cambia quindi anche la comunicazione periodica che sarà ammodernata attraverso il ripensamento del modello grafico per rendere più immediato e percepibile a ciascun iscritto lo sviluppo della propria posizione previdenziale, per consentire inoltre, in un’ottica di lungo periodo, di poter valutare facilmente le opzioni a disposizione nel corso della costruzione della propria pensione integrativa. 

Per semplificare la transizione, l’attività degli operatori ed evitare il rischio di iniziative disomogenee e di un risultato confuso, com'è solita fare, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione diffonde, unitamente al testo delle Istruzioni, modelli e schemi che possono costituire un utile strumento di lavoro, al fine di assicurare una rappresentazione delle informazioni, anche graficamente omogenea, da parte di tutte le forme pensionistiche.

In definitiva, un segnale chiaro che la COVIP manda al Paese tutto e con il chiaro obiettivo di migliorare la fruizione delle informazioni ma soprattutto di dare una spinta per incrementare l’adesione a quella copertura pensionistica integrativa che dimostra di funzionare bene ma soprattutto di essere essenziale per il futuro, in particolare dei più giovani. Se il sistema direttamente coinvolto dà costantemente segnali di maturità, probabilmente anche la politica dovrebbe ricordarsi di fare la sua parte e ascoltare maggiormente le richieste che arrivano dai soggetti direttamente coinvolti nel panorama della previdenza complementare italiana. 

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

27/1/2021

 
 
 

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