Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate su “Sostenibilità della spesa per pensioni in un’ipotesi alternativa di sviluppo”

Convegno di Presentazione

L’Osservatorio intende lanciare lo sguardo almeno cinque decenni avanti al fine di descrivere la possibile evoluzione dell’incidenza delle spese per il sistema pensionistico pubblico sulle risorse future. Per farlo, il documento mette a fuoco la dinamica di tali spese come conseguenza della legislazione in atto e dell’evoluzione demografica che si prospetta.

Per la determinazione dell’incidenza sulle risorse è fondamentale farsi un’idea della probabile evoluzione del Pil. La nostra economia viene da qualche decennio di crescita molto bassa ulteriormente depressa dalla crisi del 2008. Le prospettive pluridecennali valutate da istituzioni straniere (EPC-WGA, Fondo Monetario Internazionale) proiettano una sostanziale stagnazione della nostra economia per almeno un quarto di secolo. Non così la RGS del Ministero dell’Economia che, nelle sue proiezioni rivisitate anno dopo anno, da venti anni a questa parte assume che si possa tornare a tassi di crescita potenziali dell’ordine dell’1,5%. Questo sarebbe un tasso di crescita più che consono per un’economia matura, come la nostra, con il ritmo di invecchiamento della popolazione secondo solo al Giappone.

Per ritornare a quel ritmo di crescita potenziale per i prossimi 25 anni sarà necessario intervenire sul mercato del lavoro, sui problemi di conciliazione tra lavoro e impegni familiari, sulla formazione scolastica e universitaria e su quella lungo l’intera vita lavorativa e rivolta a tutti gli occupati, per non parlare della struttura industriale e delle istituzioni della società civile.

Questo studio sugli andamenti di medio lungo termine della spesa per pensioni, con accenni alle altre funzioni di welfare, nasce dall’idea che sia essenziale analizzare le proiezioni per i prossimi decenni elaborate dagli organismi nazionali e comunitari, esaminando in modo rigoroso le ipotesi riguardanti demografia, occupazione, produttività e crescita per poter valutare il loro impatto e le conseguenze che si avrebbero con un diverso possibile sviluppo del nostro Paese. Tale analisi è molto importante per l'Italia giacché da queste previsioni dipendono i giudizi degli organismi internazionali e, in particolare, di quelli comunitari che incidono profondamente sulle valutazioni della nostra economia.

Dalla metà del 2014 fino alla prima parte del 2018, grazie all’aumento sia della domanda estera che interna, l’Italia ha vissuto una fase di crescita positiva, dopo molto anni di crisi, evidenziando una ripresa dell’economia confortata da buoni dati sul fronte occupazione e, per quanto attiene al tema centrale del presente studio, anche per ciò che riguarda i parametri di sostenibilità della spesa per pensioni.

Malgrado gli apprezzabili risultati, non sono mancati allarmi sui conti pubblici e soprattutto sulle pensioni da parte dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e dell’OCSE, che hanno più volte paventato situazioni insostenibili nel medio lungo termine. Se i richiami sono giustificabili per alcune questioni di grande rilievo, come l’eccessivo debito pubblico, una spesa assistenziale molto elevata e inefficiente e i bassi tassi di occupazione, uno stesso livello di preoccupazione per la spesa pensionistica non è forse altrettanto giustificabile

 

Il convegno è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a  info@itinerariprevidenziali.it

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