Recuperare "valore": un percorso lungo e non facile

XVII Itinerario Previdenziale

Già in occasione del XV Itinerario Previdenziale "Finanza alternativa tra rischio e rendimento: si torna alle origini?", di scena a Sorrento nel 2021, affievolitasi la pandemia da COVID-19, i temi in discussione erano stati inflazione, Patto di Stabilità e Quantitative Easing, tre variabili che avrebbero (e così in buona parte è stato) potuto condizionare pesantemente investimento e sviluppo nei mesi successivi. Soprattutto il tema dell’inflazione è tornato prepotentemente protagonista nel 2022 a Bari, quando si è discusso di spinta inflattiva, tapering monetario e possibili conseguenze per i patrimoni istituzionali. 

Oggi siamo ai consuntivi. I rendimenti nel 2022 sono stati tra i peggiori degli ultimi 15 anni sia per le gestioni ordinarie sia per quelle istituzionali, con un segno meno che rasenta il 7-10%. Lo scorso anno, tuttavia, non è stato caratterizzato solo da una crisi dei mercati finanziari come quella del 1929, con la Grande Depressione; il 2022 è stato semmai più simile alla crisi inflazionistica del 1973/74, causata dall’incremento dei prezzi energetici (la prima crisi energetica dei tempi moderni). Una crisi che ha generato una perdita in termini di valori reali dei patrimoni istituzionali che si aggira intorno al 9/10%. Pagare le pensioni oggi costa oltre il 7% in più, perché occorre rivalutarne gli importi ma i patrimoni a cui attingere per pagarle si sono ridotti in termini reali. Per capirci, solo per l’INPS l’aumento di costo è pari a circa 18 miliardi.

Allora, negli anni Settanta, la ripresa fu lunga e la stagnazione dei rendimenti durò una decina di anni, con un’inflazione che restò sopra il 5% fino al 1987. Anche la crisi delle dot-com, seguita da quella dei subprime tra il 1999 e il 2010, fu pesante per i mercati finanziari e durò oltre 10 anni ma l’inflazione rimase abbondantemente sotto il 2,5% e i rendimenti obbligazionari costantemente sopra il 4%.  Fino al 2022 si sono susseguite molte crisi dei mercati: 2018 negativo e 2019 positivo; 2020 negativo e 2021 positivo, giusto per fotografare gli ultimi 5 anni. In linea di massima, si è trattato di eventi a V o a U con perdite e successivi rapidi recuperi. Quella del 2022 è una crisi doppia: di rendimenti e di valore che necessiterà di molto tempo per poter essere recuperata; e lo sarà solo se si ridurrà l’inflazione al di sotto del 2,5% e i mercati obbligazionari resteranno ancora per qualche anno sopra il 4%.

Fondamentali saranno le proposte del mercato nei settori obbligazionario e azionario e così pure, per accelerare il percorso di ripresa senza per questo aumentare i budget di rischio, gli investimenti in asset reali e nelle quattro grandi transizioni: demografica con la Silver Economy, digitale, energetica ed ecologica. Il XVII Itinerario Previdenziale sarà allora l’occasione per raccogliere e mettere a fattor comune, in un confronto di alto livello tra tutti gli attori coinvolti, non solo le aspettative e le prospettive future, ma anche le possibili soluzioni per affrontare questa delicata fase economica e finanziaria che coinvolge direttamente l’attività di investimento degli investitori istituzionali.


Il meeting è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

 

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