Fondazioni di origine Bancaria, valorizzare "i" patrimoni
Grazie anche alla valorizzazione del proprio patrimonio finanziario, le Fondazioni di origine Bancaria contribuiscono a conservare e accrescere altri patrimoni che risiedono nelle comunità di riferimento: artistico-culturale, sociale e umano
Per perseguire gli obiettivi di missione indicati dalla legge, ovvero lutilità sociale e la promozione dello sviluppo economico, le Fondazioni devono necessariamente valorizzare il patrimonio finanziario accumulato nel tempo attraverso una gestione degli investimenti che, in mancanza di flussi contributivi in entrata, sia in grado di garantire la salvaguardia del valore reale del portafoglio a supporto dellattività erogativa. A fine 2023 (ultimi dati aggregati disponibili) lattivo di bilancio delle allora 86 Fondazioni si attestava a 48,5 miliardi di euro, a fronte di oltre 27 miliardi erogati tra il 2000 e il 2023 e ulteriori 5 miliardi accantonati per il futuro, confermando un ruolo di primaria importanza nel sostegno alle collettività di riferimento. Come risulta dallanalisi condotta da Itinerari Previdenziali, al netto degli impieghi strategici nella banca conferitaria, in Cassa Depositi e Prestiti e in Fondazione Con il Sud, oltre il 70% del patrimonio viene investito direttamente dalle Fondazioni. La gestione degli investimenti è cambiata molto nel corso degli anni, con la tendenza sempre più frequente allutilizzo di piattaforme dedicate a una singola Fondazione o a un gruppo di Fondazioni, di natura prevalentemente multi-asset, e il ricorso sempre meno diffuso, almeno per le grandi e medie Fondazioni, alle gestioni patrimoniali con mandato individuale.
In termini di redditività di questi investimenti, il 2023 è stato un anno positivo per i mercati finanziari che, nonostante le tensioni geopolitiche, hanno beneficiato del raffreddamento dellinflazione e della conseguente prospettiva di un allentamento delle condizioni monetarie da parte delle Banche Centrali. Le tendenze osservate sui mercati si sono riflesse sui risultati degli investitori istituzionali, incluse le Fondazioni di origine Bancaria, che hanno registrato in media rendimenti ampiamente positivi. La redditività lorda del patrimonio dellinsieme delle Fondazioni rilevata da Acri si è attestata al 4,9%, in crescita rispetto al 3,5% del 2022. Se si considera un orizzonte temporale di più lungo periodo, appare evidente limpatto delle varie crisi finanziarie che si sono succedute e come finora le Fondazioni siano riuscite a farvi fronte: la redditività lorda media ponderata del patrimonio nellarco temporale tra il 2000 e il 2023 si conferma pari a circa il 4,8% medio annuo. Gli investimenti in strumenti finanziari diversi dalla partecipazione nella banca conferitaria fanno registrare un tasso di redditività pari al 2,9%, in crescita rispetto al 2022 di un punto percentuale. Come noto, i dividendi rappresentano per le Fondazioni una fondamentale fonte di reddito: nel 2023 si attestano a 1.522 milioni (in crescita del 22,5% rispetto allanno precedente), di cui 944,7 sono da partecipazioni bancarie con unincidenza del 47% sul totale dei proventi.
Anche grazie alla generazione di queste risorse derivanti dalla gestione del patrimonio finanziario, le Fondazioni contribuiscono a valorizzare altri patrimoni che risiedono nelle comunità di riferimento attraverso la cooperazione di tutti gli attori presenti sul territorio (imprese, terzo settore, enti locali, università, ecc.): quello artistico-culturale, quello sociale e quello umano. Come emerge chiaramente dal Rapporto Acri 2024, su un totale di 1.047,5 milioni erogati nel 2023, il settore Arte, Attività e Beni culturali si conferma al primo posto con circa 250 milioni di euro deliberati, pari al 24% degli importi totali, e 8.000 interventi (37% del totale) da parte di 84 Fondazioni. Si tratta di risorse destinate a diversi comparti, che spaziano da Creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie a Promozione e valorizzazione delle arti visive, da Conservazione e valorizzazione dei beni artistici, architettonici e archeologici a Attività dei Musei.
Figura 1 - Erogazioni totali e ripartizione nei sottosettori di Arte, Attività e Beni culturali per lanno 2023
Fonte: Rapporto Acri 2024
Limpegno nel settore dellAssistenza sociale, invece, riguarda tutte le iniziative in favore delle persone in condizioni di fragilità come ad esempio anziani, disabili, minori in condizioni svantaggiate o tossicodipendenti, ed è stato pari a 84,9 milioni di euro (+12,8% rispetto al 2022), per un totale di 1.463 interventi. In particolare, il secondo ambito di intervento riguarda gli anziani, con 14,2 milioni di euro stanziati, e rivestirà un ruolo sempre più cruciale alla luce del comprovato trend di invecchiamento della popolazione. Gli ultimi indicatori demografici pubblicati da Istat confermano una rilevante crescita della speranza di vita alla nascita, pari a 83,4 anni (quasi 5 mesi di vita in più rispetto al 2023) e un tasso di fecondità al minimo storico, stimato in 1,18 figli per donna. All1 gennaio 2025 lIstituto stima poi unetà media della popolazione residente di 46,8 anni (+ 3 mesi rispetto all1 gennaio dellanno precedente) e una quota di over 65 pari al 24,7% del totale (14 milioni 573mila soggetti), in aumento di quattro punti decimali rispetto al 2024.
Figura 2 - Erogazioni totali e ripartizione nei sottosettori di Assistenza Sociale per lanno 2023
Fonte: Rapporto Acri 2024
Quanto alla valorizzazione del capitale umano, lattività istituzionale nel settore Educazione, istruzione e formazione nel 2023 ha riguardato 4.030 interventi, per 115,8 milioni di euro (+9,2% di erogazioni). Interventi che si configurano come sempre più essenziali in un contesto articolato e complesso come quello attuale. Solo per ricordare alcuni dati, secondo quanto emerge dal Rapporto annuale Istat 2024, i NEET cioè i giovani che non studiano e non lavorano rappresentano il 16,1% della popolazione di età compresa tra i 15 e 29 anni (con un divario di 4,9 punti rispetto alla media UE27) e la quota di giovani di 18-24 anni che abbandonano la scuola prima di aver ottenuto una qualifica o diploma di scuola secondaria di secondo grado è pari al 10,5%. Seppure in miglioramento negli ultimi anni, il livello complessivo di istruzione della popolazione tra i 25 e i 34 anni resta mediamente inferiore rispetto ad altri paesi come Francia, Germania e Spagna, divario che risulta ancora più ampio se si considera la popolazione in età di lavoro tra i 25 e i 64 anni.
Figura 3 - Erogazioni totali e ripartizione nei sottosettori di Educazione, Istruzione e Formazione per lanno 2023
Fonte: Rapporto Acri 2024
Lo sviluppo del capitale umano ha un ruolo fondamentale per linclusione sociale e, a questo proposito, ai diversi settori di intervento delle Fondazioni in questo ambito, si aggiungono il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica digitale, due grandi programmi nazionali che interessano trasversalmente lattività istituzionale delle Fondazioni e si configurano come esempi positivi di partenariato Pubblico-Privato.
Su queste tematiche è incentrato l'Annual Meeting 2025 organizzato da Itinerari Previdenziali in collaborazione con Acri con lobiettivo di delineare i possibili scenari economico-sociali che deriveranno dai grandi cambiamenti in atto, stimolando una riflessione sulla necessità per le Fondazioni di origine Bancaria di valorizzare il patrimonio finanziario, umano, sociale e culturale di cui dispongono direttamente o indirettamente allinterno delle comunità di riferimento e, più in generale, del Paese.
Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
14/4/2025