Consolidamento, economia reale e diversificazione: il 2021 delle Fondazioni di origine Bancaria

Nel 2021 le Fondazioni di origine Bancaria hanno consolidato il proprio ruolo sociale, economico e culturale anche grazie a una gestione prudente del patrimonio: un bilancio delle attività intraprese, e del loro supporto all'economia reale, tratto dal Nono Report Itinerari Previdenziali

Michaela Camilleri

Nel 2021 il ruolo sociale, economico e culturale delle Fondazioni di origine Bancaria ha trovato ampia conferma in alcuni importanti provvedimenti governativi: 

- la Legge di Bilancio per il 2021 ha introdotto un’agevolazione fiscale che riduce del 50% l’imponibile derivante dai dividendi, tale per cui l’intero sistema delle Fondazioni ha ottenuto un incremento delle disponibilità per le erogazioni pari a circa 150 milioni di euro; 

- è stato rinnovato per un ulteriore triennio (2022-2024) il credito d’imposta relativo al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che si prevede porterà il budget complessivo a circa 800 milioni di euro; 

- sulla scorta della positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato istituito il Fondo per la Repubblica Digitale, che ha l’obiettivo di sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale, alimentato dai versamenti delle Fondazioni con il conseguente riconoscimento di un credito d’imposta pari al 65% negli anni 2022 e 2023 e al 75% nei tre anni successivi, e regolato da un Protocollo tra Acri, il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministero dell’Economia e delle finanze; 

- è stato rinnovato per un’ulteriore annualità il credito d’imposta pari al 65% per la promozione del welfare di comunità;

- la firma del Protocollo d’intesa tra Acri e il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie per favorire a livello locale la collaborazione in virtù della messa a terra del PNRR.

Questi risultati sono senza dubbio frutto di un percorso di esperienze e vicinanza ai territori che le Fondazioni di origine Bancaria portano avanti con competenza dal momento della loro nascita. In trent’anni di attività le 86 Fondazioni hanno raggiunto nel 2021 un patrimonio netto contabile pari a 40,25 miliardi e un totale attivo di 47,4 miliardi di euro. Tra il 2000 e il 2021 le erogazioni sono state superiori ai 25 miliardi euro. Tutto ciò anche grazie a una gestione attenta del patrimonio e a un processo di diversificazione degli investimenti avviato da tempo. In termini di risultati, dopo un drammatico 2020, caratterizzato dall’esplosione della pandemia per COVID-19, il 2021 ha dovuto sopportarne nel primo semestre gli effetti ma il secondo semestre, con la ripresa dell’economia, il rimbalzo dei mercati azionari e la ripresa della distribuzione dei dividendi da parte del sistema bancario, ha consentito di chiudere l’esercizio con risultati positivi: il rendimento medio del patrimonio è stato del 5,7% (contro il 3,6% del 2020, e il 6,5% del 2019). 

Dal punto di vista composizione del patrimonio, come risulta dall’analisi tratta dal Nono Report “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2021" a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, una quota importante, pari al 27,7% del totale attivo, è dedicata agli investimenti istituzionali nella banca conferitaria di riferimento, Cassa Depositi e Prestiti e Fondazione con il Sud. La restante quota è ripartita per il 71,2% in investimenti diretti e per l’1% è affidata in gestione. 

Figura 1 – Le tipologie di investimenti delle Fondazioni di origine Bancaria in percentuale dell’attivo

Figura 1 – Le tipologie di investimenti delle Fondazioni di origine Bancaria in percentuale dell’attivo

Fonte: Nono Report Itinerari Previdenziali “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2021”

La gestione degli investimenti diretti, che rappresentano la quota più rilevante dell’attivo delle Fondazioni, è molto cambiata nel corso di questi ultimi anni: sono sempre più le Fondazioni che utilizzano piattaforme e comparti dedicati, veicoli in forma di fondi o sub-fondi SICAV UCITS ma più spesso di SIF, qualificati come Fondi Alternativi di diritto lussemburghese, contenitori indipendenti e con obiettivi di investimento dedicati anche per singola fondazione in cui far confluire parte o tutto il portafoglio finanziario non investito negli investimenti strategici (conferitaria, CDP, azioni italiane) o gli investimenti in fondi chiusi specializzati. Su 27 Fondazioni incluse nel campione del Report, 20 utilizzano piattaforme o fondi dedicati, che rappresentano ormai il 53,2% degli investimenti diretti (erano il 47% lo scorso anno).

Ciò che è rimasto costante nel tempo è senza dubbio il supporto all’economia reale italiana anche in virtù della mission istituzionale delle Fondazioni di origine Bancaria. Complessivamente le 27 Fondazioni esaminate sul totale di 40,4 miliardi di euro di attivo hanno destinato all’economia reale italiana 17,0 miliardi (il 42,2%).

Figura 2 – Gli investimenti nell’economia reale italiana delle Fondazioni di origine Bancaria                       Figura 2 – Gli investimenti nell’economia reale italiana delle Fondazioni di origine BancariaFonte: Nono Report Itinerari Previdenziali “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2021”

Il dato non esaurisce il contributo dato dalle Fondazioni all’economia reale italiana attraverso gli investimenti. Altro contributo fondamentale è infatti rappresentato dal flusso annuale delle erogazioni: si tratta di un miliardo l’anno, in media, negli anni dal 2011-2021, rivolto oltre che alla conservazione del patrimonio artistico e culturale, alla ricerca e sviluppo, allo sviluppo locale, al sostegno ai servizi di volontariato, all’intervento sociale e sanitario sempre di più collaborando con altre istituzioni pubbliche e private ma anche con operazioni di sistema (i citati Fondo per il contrasto della Povertà Educativa minorile e Fondo per la Repubblica Digitale). La lunga esperienza di partenariato pubblico/privato consente alle Fondazioni di origine Bancaria, uniche tra gli investitori istituzionali, di sostenere nell’applicazione del PNRR a livello del territorio - con le proprie strutture e la capacità organizzativa e di pianificazione maturata negli anni - proprio le comunità locali in cui affondano le proprie radici.

Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

26/10/2022

 
 

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