Family Office: l'impatto sociale nelle scelte di investimento

Grazie alla loro rapida evoluzione nel corso degli ultimi anni, i Family Office si candidano come player sempre più importanti per il sostegno dell'economia reale del Paese, forti di una naturale impronta imprenditoriale e della volontà di perseguire obiettivi di impatto sociale positivo 

Bruno Bernasconi

Nati come organizzazioni dedicate alla gestione e al monitoraggio del patrimonio delle famiglie imprenditoriali, la rapida crescita del settore negli ultimi anni ha portato i Family Office ad assumere un ruolo sempre più rilevante all’interno del panorama degli investitori istituzionali, pur mantenendo tratti distintivi ben delineati in termini di comportamenti e strategie di asset allocation. Le recenti turbolenze nel quadro congiunturale si sono poi aggiunte alle difficoltà di ingaggio delle nuove generazioni, in una sfida che spesso si traduce in una maggiore sensibilità alle tematiche di responsabilità e impatto sociale, complice la volontà di perseguire obiettivi non strettamente economici accanto a quelli finanziari. 

Le tensioni geopolitiche sembrano aver sostituito i timori legati agli elevati tassi di interesse tra le principali preoccupazioni degli operatori, sebbene la resilienza dell’inflazione continui a rendere incerta la velocità con cui le Banche Centrali invertiranno la traiettoria della politica monetaria. Secondo il Global Report 2024 di UBS, il 58% dei Family Office è preoccupato dalla possibilità di un conflitto geopolitico di grande portata, mentre il 37% dichiara di temere un aumento dei tassi di interesse e il 39% un aumento dell'inflazione. Allargando l’orizzonte temporale ai prossimi cinque anni, il conflitto geopolitico rimane il timore principale (62%), seguito dal cambiamento climatico (49%) e dal rischio di una crisi del debito (48%) in un momento in cui i Paesi occidentali sono gravati da una situazione delle finanze pubbliche che potrebbe sembrare insostenibile.

Per quanto riguarda l’asset allocation, il ritorno di rendimenti interessanti ha riportato in auge il comparto obbligazionario dopo un lungo periodo di tassi di interesse sui minimi storici, spingendo i Family Office a ripensare le proprie strategie di investimento per meglio adattarsi all’evolversi dello scenario economico. Il peso del reddito fisso dei mercati sviluppati ha toccato la misura più elevata dell'ultimo quinquennio con il 19%, a fronte del 28% della componente equity e del 10% fatto segnare dalla liquidità. 

Il tutto senza perdere di vista il focus sui private market, data anche la naturale vocazione imprenditoriale di questo tipo di player che rende questa asset class maggiormente conosciuta e valutabile e in cui spesso confluiscono non solo motivazioni sotto il profilo rischio/rendimento ma anche un’unità di intenti e una condivisione valoriale. I Family Office, infatti, sono generalmente considerati investitori di lungo periodo idonei ad affiancare la realizzazione di piani innovativi, rendendoli attori strategici nel campo del sostegno all’economia reale al pari di altre tipologie di investitori istituzionali, senza però essere vincolati da obiettivi di rendimento o da processi decisionali rigidi. Sempre secondo il Report di UBS, tra gli investimenti alternativi il private equity risulta l’asset class preferita (22%), suddivisa in egual misura tra investimenti diretti e fondi o fondi di fondi, con oltre un terzo dei rispondenti alla survey che dichiara di volerne aumentare il peso in portafoglio nei prossimi cinque anni. 

Un aspetto particolarmente importante in un contesto come quello italiano che presenta una storica tendenza a registrare livelli di investimenti privati significativamente inferiori rispetto al panorama europeo e un elevato livello di avversione al rischio, rendendo più complicato il finanziamento di start-up e imprese innovative. Anche per questo, quindi, i Family Office potrebbero acquisire un’importanza sempre crescente, grazie anche al coinvolgimento delle nuove generazioni con un’apertura sempre maggiore verso, ad esempio, il settore del venture capital.

Sotto il profilo tematico, transizione ecologica e tecnologica restano tra i trend di maggiore interesse, con lo sviluppo di progetti nei settori delle energie rinnovabili, dell’economia circolare e dell’intelligenza artificiale. In particolare, la sostenibilità sta diventando un tema sempre più importante che riguarda non solo le scelte di portafoglio, ma anche strategia e aspetti organizzativi del Family Office, andando oltre le pure logiche dell’asset allocation. L’attenzione agli investimenti sostenibili riflette, infatti, il già citato impegno di questi player ad avere un impatto sociale positivo, tramite la cura verso il territorio e verso lo sviluppo sociale ed economico locale che si ritrova frequentemente nelle loro strategie. 

Bruno Bernasconi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

5/6/2024 

 
 

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