Fondi pensione preesistenti: investitori di lungo corso e gestioni prudenti
Buon aumento del patrimonio complessivo, costante riduzione negli anni della loro numerosità, una gestione finanziaria in evoluzione e una propensione a diversificare l'investimento anche in prodotti alternativi: il ritratto dei fondi preesistenti tracciato dal Settimo Report Itinerari Previdenziali
La pandemia che ha colpito indistintamente economie e mercati finanziari contribuirà, con grande probabilità, al conseguimento di performance negative per la gran parte degli investitori per lanno in corso. Ma se di previsioni sulla possibile ripresa o sullevoluzione dei contagi ormai si parla quotidianamente, guardare al 2019 potrebbe essere un esercizio utile per osservare come gli investitori si sono comportati in un anno che, al contrario, ha restituito molte soddisfazioni in termini di rendimento. Ma non solo.
Dalle analisi condotte dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali nel Settimo Report Investitori Istituzionali Italiani: iscritti, risorse e gestori per lanno 2019 su bilanci e note integrative anche dei fondi pensione preesistenti, si rilevano, per questi ultimi, trend molto chiari e che vengono confermati anno dopo anno. Prima evidenza utile da portare allattenzione è la prosecuzione della riduzione della numerosità dei fondi preesistenti di 16 unità: alla fine del 2019 ne risultavano operativi 235, di cui 161 autonomi dotati di soggettività giuridica e 74 interni. Il risultato di un processo di accorpamento in gran parte riferibile alle operazioni di fusione e acquisizione del sistema bancario e di quello assicurativo, che furono i primi a promuovere iniziative previdenziali a favore dei propri dipendenti.
Riguardo invece allAttivo Netto Destinato alle Prestazioni, i 235 fondi pensione preesistenti cubano per il 2019 complessivamente 63,5 miliardi di euro con un incremento dell1,19% sul 2018, confermando - come evidenzia la tabella - un trend di crescita costante negli ultimi 20 anni.
Tabella 1 - L'evoluzione del patrimonio dei fondi preesistenti nel tempo
Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani
Proprio per la frammentazione che ancora oggi interessa questi investitori, i soli primi 20 fondi raccolgono oltre l84% degli iscritti e i primi 45 il 90% dellANDP totale. Proprio su questo campione si basano le analisi che indagano le tipologie di investimenti dei fondi pensione preesistenti contenute nel Report. Nellanalizzare dunque la loro asset allocation, la prima macro-distinzione che viene effettuata si riferisce alla tipologia di gestione delle risorse, divisa tra diretta e indiretta. Come sottolineato dalla figura, degli oltre 36 miliardi investiti in forma diretta, oltre il 70% è destinato alle polizze.
Figura 1 - Gli investimenti diretti dei fondi pensione preesistenti 2019
Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani
La consistente esposizione a questa tipologia di investimento, moderatamente prudenziale, consente però allo stesso tempo di avere una parte dellallocazione in forma diretta al riparo dalla volatilità dei mercati azionari. Per la restante parte di investimento diretto, non si rilevano particolari variazioni rispetto allanno precedente, se non per un lieve aumento dellinvestimento attraverso lacquisto di quote di OICR tradizionali. Sul fronte dellinvestimento in FIA, il dato risulta in linea con quanto osservato nel 2018, ma si evidenzia un deflusso di risorse dai fondi immobiliari verso fondi di private equity e private debt.
Osservando invece la quota di patrimonio gestita attraverso laffidamento delle risorse a gestori professionali, che corrisponde per il 2019 a oltre 21 miliardi, in linea con la loro mission previdenziale, oltre il 60% è investito in titoli di debito, con la parte di titoli di Stato che ne cuba circa la metà. Anche sulla parte gestita esternamente, si rileva un aumento nellinvestimento attraverso OICR che arriva a sfiorare il 14% del gestito.
Figura 2 - Gli investimenti indiretti dei fondi pensione preesistenti 2019
Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani
Da ultimo, si segnala una propensione, che si va via via consolidando nel tempo, a destinare una parte del patrimonio, talvolta anche per importi molto considerevoli, verso piattaforme di investimento o comparti di SICAV anche costituiti ad hoc. Tale evidenza si riscontra principalmente come stile di gestione sulla parte liquida del portafoglio, consentendo di riportare in un unico prodotto le diverse linee di investimento. Tuttavia, a maggior ragione per il peso crescente che questa tendenza sta assumendo nei diversi fondi preesistenti, rimane talvolta una concreta difficoltà nel reperire informazioni dettagliate riguardo le differenti tipologie di investimento che vengono adottate allinterno delle SICAV e i gestori dei rispettivi comparti.
Lauspicio, a beneficio dellintero sistema e per poter evidenziare casi virtuosi che potrebbero fare scuola, è quello di arrivare a poter analizzare quanto più nel dettaglio, anche questa tipologia di investimento.
Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
18/11/2020