Tavolo di Lavoro sull'investimento in economia reale

Laboratorio di studio e approfondimento

23 maggio 2018

Cosa significa investire in economia reale italiana? Come emerso in occasione del primo appuntamento del Tavolo di Lavoro, non è semplice dare una univoca definizione di cosa effettivamente appartenga alla “categoria” investimenti in economia reale italiana. Varie le definizioni, più o meno stringenti, esposte nel corso dell’incontro: condivisa l’idea che la definizione debba riguardare la natura dei sottostanti, a prescindere dalle “modalità” tecniche con cui viene realizzato l’investimento (es. gestione diretta o indiretta) e che tale investimento non si debba confinare alla categoria dei cosiddetti ‘investimenti alternativi’, così come la necessità di giungere a una definizione condivisa, che sarà dunque oggetto di discussione nel corso dei prossimi incontri.

I partecipanti al Tavolo hanno poi più volte sottolineato come la scelta di investire (o di non investire) in economia reale italiana debba attenere alla definizione degli obiettivi strategici dell’investitore istituzionale. Di conseguenza, le motivazioni possono assumere sfumature diverse, in relazione alla natura e alle esigenze dell’investitore stesso. I principali obiettivi strategici emersi, da considerarsi evidentemente non esaustivi, sono la diversificazione dei portafogli, la ridefinizione dell’AAS per l’evoluzione del contesto macroeconomico e, conseguentemente, la creazione di valore per i propri “beneficiari”.

D’altra parte, la realizzazione dell’obiettivo strategico di investimento in economia reale italiana è tuttora accompagnato da vincoli e difficoltà di varia natura, alcuni dei quali emersi più volte nel corso del confronto, che possono essere in particolare ricondotti a:

  • consapevolezza del Board nel creare una visione consapevole su opportunità e rischi di investimento in economia reale;
  • regolamentazione e vincoli quantitativi: ciò rende ancora frammentato il processo di investimento, che potrebbe essere favorito dalla possibilità di co-investimento per sviluppare massa critica, ma che sembra essere frenato per la difficoltà di trovare obiettivi allineati tra gli investitori;
  • ​la decisione di apertura verso nuove asset class rende necessaria una profonda riflessione sul know-how della struttura interna, per avere la piena consapevolezza del percorso eventualmente intrapreso o da intraprendere;
  • necessità di avere una più ampia offerta di prodotto che riesca a cogliere le diverse esigenze e vincoli dei vari investitori istituzionali;
  • importanza di avere un ruolo attivo nella Governance dell’investimento e porre in essere un costante monitoraggio dello stesso;
  • limitata visibilità dell’universo potenzialmente investibile, in modo trasversale su PMI, infrastrutture e real estate.

Grazie al contributo di alcuni casi virtuosi che hanno portato la propria esperienza all’attenzione di tutti i  partecipanti, il Tavolo ha infine iniziato a far emergere  alcune possibili best practices attraverso cui ovviare e ridurre alcune delle criticità evidenziate. Le riflessioni effettuate portano in particolare a una necessaria definizione a livello strategico degli obiettivi e prodotti che meglio si adattano alla loro realizzazione, nonché all’importanza di sviluppare forma di co-investimento con obiettivi allineati anche per consentire, a regolamentazione attuale invariata, il superamento dei limiti di concentrazione imposti dal regolatore.

 

 
I materiali dell'incontro di studio e approfondimento del Tavolo di Lavoro sull'investimento in economia reale
 
Alessandra Franzosi | Head of Pension Funds&Asset Owners, Borsa Italiana - LSEG

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Inarcassa | Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti

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