Strumenti finanziari e sostenibilità: a ciascuno la sua strategia

All'interno del panorama degli investimenti sostenibili e della loro applicazione ai patrimoni istituzionali è interessante approfondire non solo gli obiettivi che spingono gli investitori, ma anche attraverso quali strumenti vengono applicate le diverse strategie SRI. I risultati dalla quarta indagine curata dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

Niccolò De Rossi

Quando si parla di sostenibilità, argomento ormai particolarmente caldo e presidiato quotidianamente anche da un pubblico non prettamente finanziario, ci si focalizza spesso su obiettivi e ricadute che possono derivare dall’attuazione degli investimenti sostenibili. A ben vedere però questa è solo una parte di un processo, un processo che ha il vantaggio di avere davanti a sé un potenziale smisurato tanto in termini di risorse attivabili quanto di progetti, ambiti di intervento e strumenti a disposizione. D'altra parte, anche il mondo della finanza e i suoi diversi operatori stanno sempre più portando a un livello superiore la propria attività di investimento sostenibile, compito facilitato anche da una normativa comunitaria che negli ultimi anni ha sostenuto la spinta verso questa direzione.

Al di là della narrativa del perché sia “giusto” agire, comportarsi e investire in modo sostenibile, soprattutto per i grandi investitori come fondi pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria e Compagnie di Assicurazione, diventa tuttavia interessante approfondire non solo gli obiettivi che si vogliono così perseguire ma anche il modo in cui vengono messi a terra attraverso i differenti strumenti finanziari. Ed è proprio anche con questo fine che il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ha mappato la condotta dei player istituzionali del Paese all'interno del suo ultimo Quaderno “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”. 

 

Metodologia e campione di analisi

Con il duplice obiettivo di scattare una fotografia sia qualitativa che quantitativa del processo di diffusione dei principi di investimento responsabile, il Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali ospita una survey condotta attraverso l’invio di un questionario online, contente in questa sua quarta edizione un totale di 52 domande, divise in 5 sezioni principali, cui corrispondono altrettante chiavi di lettura dell’indagine: 1) definizione della politica d’investimento SRI, 2) pianificazione delle strategie, 3) modalità di attuazione, 4) valutazione e trasparenza, 5) prospettive future. 

Il campione dei 106 enti rispondenti (+27 rispetto all’anno precedente) nel 2022 è composto da 19 Casse di Previdenza, 27 Fondazioni di origine Bancaria, 18 fondi pensione preesistenti, 26 fondi pensione negoziali e 16 Compagnie di Assicurazione, per un totale patrimoniale rappresentato di oltre 400 miliardi di euro. Proprio le differenti specificità e modalità di gestione degli attivi attuate dai diversi player istituzionali rendono allora di grande utilità un approfondimento del legame esistente tra le strategie di investimento sostenibile di ciascun investitore e gli strumenti finanziari utilizzati. 

A livello aggregato, considerando l’investimento in titoli di Stato, spicca la preferenza per l’applicazione delle esclusioni, scelta dal 58% dei rispondenti, seguita da convenzioni internazionali e best in class. Se in via generale l’engagement rimane sempre abbastanza residuale, com'è facile intuire, sale la percentuale di applicazione se si considerano i titoli azionari, ai quali questa strategia viene applicata nel 30% dei casi.

Figura 1 - Quali strategie vengono maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio?​

Figura 1 - Quali strategie vengono maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio?​

Fonte: Quaderno di Approfondimento 2022 “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”

Figura 2 - Quali strategie vengono maggiormente applicate ai titoli azionari in portafoglio?​

Figura 2 - Quali strategie vengono maggiormente applicate ai titoli azionari in portafoglio?​

Fonte: Quaderno di Approfondimento 2022 “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”


Ma cosa emerge dall'analisi delle risposte fornite da ciascuna tipologia di investitore?

I fondi pensione preesistenti

Tra i fondi pensione preesistenti che dichiarano ufficialmente di adottare una strategia di investimento sostenibile, il 60% applica le esclusioni ai titoli di Stato in portafoglio; per quanto riguarda invece titoli azionari e corporate bond, l’attenzione viene focalizzata sulle strategie best in class ed engagement. Solo il 50% invece decide di applicare la strategia delle esclusioni nella selezione dei fondi di investimento tradizionali.


I fondi pensione negoziali

In questo caso specifico, poiché la gestione finanziaria è prevalentemente effettuata tramite l’affidamento delle risorse attraverso mandati, molti dei fondi negoziali rispondenti dichiarano che l’applicazione delle strategie ESG viene lasciata al gestore, seppur all’interno di linee guida fornite dai CdA. Premesso questo, la maggior parte delle risposte fornite si focalizza sull’applicazione di esclusioni e best in class ai titoli azionari.


Le Casse di Previdenza                                                                                  

Discorso un po' diverso per le Casse privatizzate dei liberi professionisti che, al contrario di quanto appena visto, nella gestione dei loro attivi prediligono l’investimento diretto rispetto a quello in delega di gestione. Ciò si riflette anche nella numerosità delle risposte fornite in merito alle strategie applicate a fondi tradizionali o alternativi: in entrambi i casi infatti, coerentemente con la struttura di questi strumenti, vengono applicate maggiormente strategie di impact investing e investimenti tematici.


Le Fondazioni di origine Bancaria

Il 52% dei rispondenti applica le esclusioni ai titoli azionari, percentuale che si riduce al 41% se vengono considerati i corporate bond. Coerentemente con la loro mission e con l’attività di sostegno ai territori che ne deriva, ai fondi di investimento tradizionali viene applicata nel 25% dei casi la strategia degli investimenti tematici; sui fondi alternativi invece il 30% dei rispondenti dichiara di applicare l’impact investing.


Le Compagnie di Assicurazione

Per la consistenza di asset in gestione è chiaro che il contributo alla sostenibilità derivante dall’investimento delle Compagnie di Assicurazione può risultare rilevante. In particolare, dalla survey realizzata dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali emerge che il 75% dei rispondenti applica le esclusioni sia ai titoli azionari che ai corporate bond e, nel 44% dei casi, strategie best in class. Per gli investimenti in fondi alternativi, invece, il 31% delle risposte viene raccolto dagli investimenti tematici e il 38% dall’impact investing.

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

9/6/2022

 
 

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