Proposte per lo sviluppo dei fondi pensione: più adesioni nelle micro e piccole imprese e più capitali in economia reale

Convegno di Presentazione dell'Osservatorio dedicato ai fondi pensione nella legislazione italiana


LA PUBBLICAZIONE 

L'Osservatorio, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, si pone l’obiettivo di proporre alcune modifiche normative per favorire maggiormente lo sviluppo dei fondi pensione aumentando sia le adesioni sia gli investimenti in economia reale italiana.

In particolare, analizzando le modifiche normative apportate al Decreto Legislativo n. 252/2005, lo studio dal titolo “I fondi pensione nella legislazione italiana: la sottrazione di capitale all’economia reale e il diritto negato ai lavoratori delle PMI” ripercorre brevemente le attuali disposizioni normative relative al conferimento del TFR ai fondi pensione, evidenziando i limiti dell’impostazione che ne prevede la destinazione, per le aziende con 50 e più dipendenti, al Fondo di Tesoreria dell’INPS. Introdotto dalla legge n. 296/2006 di modifica del D. Lgs. 252/2005, tale obbligo normativo sottrae disponibilità sia all’impresa, poiché il TFR viene considerato circolante interno, sia ai fondi pensione che potrebbero investirlo in economia reale. Inoltre, la citata legge ha abolito il “fondo di garanzia per le PMI” che, previsto dal D. Lgs. 252/05, si poneva la finalità di finanziare il deflusso di TFR dalle imprese ai fondi pensione, favorendo l’adesione ai fondi pensione complementare dei lavoratori delle micro e piccole imprese, per le quali il TFR rappresenta spesso l’unica fonte di finanziamento.

Tutto ciò ha comportato una notevole sottrazione di risorse all’economia reale del Paese: dall’avvio della riforma nel 2007, su 438 miliardi di TFR generato nel sistema produttivo, 242 sono rimasti in azienda, 97,3 miliardi sono stati destinati ai fondi pensione e 98,5 miliardi sono confluiti nel Fondo di Tesoreria, una cifra enorme che sarebbe potuta servire per investimenti finalizzati a migliorare la produttività - che, nel nostro Paese è molto bassa in raffronto con i Paesi OCSE - e aumentare i salari. Inoltre, l’elevato importo rimasto nelle aziende con meno di 50 addetti rivela anche la sottrazione del diritto alla previdenza complementare di oltre la metà dei 14 milioni di lavoratori dipendenti che non possono (o, più precisamente, non vengono spesso messi nelle condizioni aderire) solo perché l’impresa non ha altre fonti di finanziamento.

Con questi presupposti lo studio, realizzato con il sostegno di Arca Fondi SGR, presenta dunque alcune questioni ancora oggi aperte nel sistema della previdenza complementare e avanza proposte concrete per incentivare ulteriormente le adesioni e gli investimenti in economia reale. 

 

IL CONVEGNO DI PRESENTAZIONE

L'Osservatorio sarà presentato alla stampa, ai policy maker e agli operatori di settore a Roma, alla Camera dei Deputati, all'interno della prestigiosa cornice offerta dalla Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, nell'intento di favorire il dibattito su potenzialità e prospettive di sviluppo dei fondi pensione italiani. Se, a tale scopo, l'incontro si aprirà con l'illustrazione delle principali evidenze emerse dal documento, a seguire gli spunti offerti saranno discussi da rappresentanti della politica, dei fondi pensione e delle istituzioni nel corso di un dibattito moderato dal Prof. Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, nonché curatore della ricerca. 


Il Convegno di Presentazione è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per maggiori informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

Per accrediti stampa, contattare mara.guarino@itinerariprevidenziali.it

 

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