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Legge di Bilancio, pensioni e requisiti per il 2025

Alberto Brambilla

Niente rivoluzioni per le pensioni, con la Legge di Bilancio per il 2025 che conferma nel complesso il quadro dello scorso anno. Tra le (poche) novità spicca la possibilità di lasciare il lavoro con 64 anni di età e 25 di contributi, a condizione di avere un assegno di importo pari a 3 volte l'assegno sociale: pur tenendo conto della previdenza complementare, davvero ristretta però la platea potenzialmente interessata

Senza classe media non c'è futuro

Alberto Brambilla

I cittadini con redditi superiori a 35mila euro sono circa 5 milioni: da soli versano il 60% di tutta l'IRPEF ma, pur sostenendo il peso del nostro welfare, sono spesso penalizzati da provvedimenti iniqui, come quello sulla rivalutazione pensionistica, o esclusi da bonus e agevolazioni. Eppure, penalizzare la classe media del Paese vuol dire penalizzarne economia e sviluppo... 
 

Pensioni, il bancomat della rivalutazione

Alberto Brambilla

Uno schiaffo al merito per i circa 1,8 milioni di italiani con rendite (supportate da contributi) dai 2.500 euro lordi in su: alcuni spunti di riflessione sullo schema di indicizzazione delle pensioni voluto dal governo Meloni a partire dai dati dell'ultimo Osservatorio realizzato da Itinerari Previdenziali, con il sostegno di CIDA
 

Pensioni, come si rivalutano dal 2023

Michaela Camilleri

A partire dal 2023 cambia lo schema di rivalutazione delle pensioni all'inflazione, fissata al 7,3% da decreto Giorgetti: il nuovo meccanismo premia i trattamenti al minimo, garantisce la rivalutazione piena per gli assegni fino a 4 volte il minimo e taglia progressivamente gli adeguamenti per quelli di importo superiore