Editoriale

Il sogno italiano? Tutto gratis!

Alberto Brambilla

Bonus, agevolazioni e sgravi di ogni genere continuano a premiare in Italia quanti meno versano, a discapito del debito pubblico e di quella sempre più esigua percentuale di popolazione che, con tasse e contributi, finanzia il nostro welfare state. Il risultato? Siamo ultimi in Europa per tasso di occupazione ma primeggiamo, al contrario, per elusione fiscale 

Riforma fiscale sì, ma attenzione ai dati sulla redistribuzione!

Alberto Brambilla

La spesa pubblica totale nel 2021 è stata di 871 miliardi, pari a 14.561 euro per abitante: solo il 5,01% dei cittadini versa però un'IRPEF superiore ai 15mila euro, sufficiente quindi a coprire le principali funzioni statali. Alla luce di questi dati, ha davvero senso parlare di riduzione del carico fiscale e di redistribuzione per mitigare le disuguaglianze? 

Una comunicazione pericolosa

Alberto Brambilla

In Italia si spende troppo per la previdenza? È quello che potrebbe pensare l'Europa alla luce dei dati comunicati in sede istituzionale: dati, secondo l'Undicesimo Rapporto Itinerari Previdenziali, in parte "gonfiati" da voci assistenziali impropriamente finite sotto il capitolo pensioni 
 

Patrimoniale? No, grazie!

Alberto Brambilla

Come appare evidente il divario tra consumi e redditi dichiarati, il nostro Paese sembrerebbe soffrire di un'elusione fiscale di massa. Ed ecco perché continuare a parlare di patrimoniali e (re)distribuzione della ricchezza rischia di acuire il problema piuttosto che risolverlo... 

Nuovo Patto di Stabilità, meno debito

Alberto Brambilla

Nonostante la distanza che normalmente separa maggioranza e opposizione, il nuovo Patto di Stabilità e Crescita è stato giudicato troppo rigido in modo pressoché bipartisan: eppure, proprio il vertiginoso debito pubblico italiano dimostra, insieme alle scarse misure intraprese negli anni per contenerlo, quanto il nostro Paese ne abbia bisogno
 

Purché sia a carico dello Stato

Alberto Brambilla

Dal TIR alla decontribuzione, quando si tratta di incrementare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, politica e sindacati sembrano ormai saper ricorrere solo a soluzioni che gravano sul già enorme debito pubblico dello Stato: una strada forse facile ma pericolosa, soprattutto per il futuro delle giovani generazioni
 
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