Benché il gap retributivo di genere sia in media più contenuto in Italia che nel resto d'Europa, la partecipazione femminile al mercato del lavoro è ancora troppo modesta per non analizzare anche gli effetti di carriere discontinue e bassi salari sulle pensioni (presenti e future) delle donne italiane
Gli ultimi numeri sono buoni ma lo scenario complessivo pare meno esaltante di quanto i record potrebbero far pensare: mentre i tassi di occupazione continuano a soffrire pesantemente il confronto con l'Europa e la politica dei bonus offre soluzioni temporanee e poco utili, mancano politiche attive che risolvano il mismatch e interventi concreti a favore dei salari
I dati Istat evidenziano un trend positivo per il nostro mercato del lavoro anche ad aprile ma qualche campanello d'allarme non manca: la crescita dell'occupazione è in gran prevalenza a favore delle classi di età più avanzate, meno buoni i risultati delle fasce più giovani
Malgrado trend in crescita, i numeri dell'occupazione italiana continuano a soffrire nel confronto con il resto d'Europa: miglioramento delle politiche attive, più attenzione alla formazione professionale e diverso approccio a migrazione e manodopera straniera le leve sui cui agire per rinforzare il nostro mercato del lavoro
Da tempo le imprese italiane faticano a reperire lavoratori con competenze adatte a nuovi prodotti e nuovi mercati: ecco perché al Paese occorre un sistema di istruzione terziaria professionalizzante alternativo e parallelo alle università tradizionali
L'occupazione nel nostro Paese è oggi piuttosto forte ma le paghe sono basse, con una grande distanza dall'Europa soprattutto sui salari più alti. Cause, e possibili soluzioni, della questione salariale italiana
I salari reali italiani sono fermi da tempo ma, quando si tratta di incrementare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, politica e sindacati sembrano saper ricorrere solo a soluzioni (spesso fallimentari) che gravano sul già enorme debito pubblico dello Stato, come la decontribuzione. Eppure, le alternative non mancherebbero...
Nel 2023 gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 16% rispetto all'anno precedente, ma il numero di quelli con esito mortale resta sopra i mille. Dati che evidenziano come sia ancora lunga la strada da percorrere in tema sicurezza, spingendo il governo ad annunciare nuove misure in materia
Dopo un 2023 da record, i dati sull'occupazione di gennaio fanno segnare una leggera flessione: il mercato del lavoro si sta assestando dopo la rapida ripresa post COVID ma ci sono diversi elementi da non sottovalutare se si vuole evitare il rischio stagnazione...
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Troppo spesso anche la politica tende a trascurare che diritti e doveri sono un binomio inscindibile.
Il risultato? Promesse di sussidi o nuovi servizi gratuiti, di cui pochi si fanno carico con tasse e contributi: un approccio iniquo e poco sostenibilehttps://t.co/SeaEq5hLXi
— Itinerari Previdenziali (@ItPrevidenziali) May 26, 2025