Finanza

(Im)Missione liquidità: e se il bazooka BCE sparasse a salve?

Niccolò De Rossi

Il presidente uscente della Banca Centrale Europea torna a servirsi della fornitissima cassetta degli attrezzi per incrementare gli effetti della politica monetaria espansiva, risvegliando un sopito QE, e non solo. Ma è davvero questa l’unica strada per sostenere economia e inflazione?
 

Economia reale (nazionale): ieri, oggi e domani

Gianmaria Fragassi

Se nell'ultimo decennio è stata "sufficiente" una gestione accurata e prudente degli investimenti per garantire sostenibilità, rendimenti e rispetto degli impegni con gli iscritti, agli investitori istituzionali italiani scenari finanziari, geopolitici e socio-economici richiedono oggi un diverso impegno. Una spinta verso strumenti alternativi che può essere una grande occasione per sostenere concretamente l'economia reale del Paese

"Solidificazione" degli investimenti: se non ora, quando?

Niccolò De Rossi

Le tensioni macroeconomiche in raffreddamento, la nuova stagione di politiche monetarie accomodanti e le nomine alla Commissione EU e BCE offrono un contesto finanziario che potrebbe favorire gli investitori istituzionali: possibile sfruttare la congiuntura per continuare a offrire soluzioni solide anche in un contesto particolarmente "liquido"?
 

Patrimoni sostenibili e investimenti reali: come cambiano i portafogli istituzionali

Michaela Camilleri

Mentre restano ancora modesti gli investimenti in economia reale (pur con la significativa eccezione delle Fondazioni di origine Bancaria), cresce la sensibilità degli investitori istituzionali italiani nei confronti della sostenibilità ambientale e sociale: i principali trend emersi dal Sesto Report a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

Il TFR conteso tra previdenza complementare, aziende ed economia reale

Niccolò De Rossi

Il trattamento di fine rapporto rappresenta una delle principali fonti di autofinanziamento soprattutto per le piccole e medie imprese che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario; allo stesso tempo è la maggior quota di contribuzione del lavoratore aderente alla previdenza complementare: le due cose sono davvero inconciliabili?
 
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