Il Punto di Vista

Pressione fiscale e fiscal drag

Marco Leonardi

Secondo gli ultimi dati Istat, la pressione fiscale è cresciuta nel 2024 di 0,8 punti percentuali: colpa del fiscal drag che, in tempi di inflazione, ha ridotto i redditi disponibili del 3,6% nell'arco di un decennio. A pesare sull'ultimo anno anche gli interventi del governo, mirati sì a ridurre le tasse ma soprattutto nei riguardi di chi, in verità, ne pagava già molto poche

Pensione di base + complementare: un'opportunità mancata

Alberto Brambilla

Tra le (poche) novità introdotte dalla Legge di Bilancio in ambito previdenziale c'è la possibilità, per i contributivi puri, di cumulare pensione pubblica e rendita complementare ai fini del raggiungimento dei valori soglia necessari a soddisfare i requisiti per il pensionamento. Una soluzione per pochi e che non risolve i reali problemi del sistema
 

Il difficile finanziamento del welfare italiano: quanto pesa l'assistenza sul bilancio dello Stato

Mara Guarino

Mentre la spesa per previdenza resta stabile, il capitolo "assistenza" continua a gravare fortemente sul bilancio del nostro welfare: sono 164 i miliardi a carico della fiscalità generale nel 2023, con una spesa che dal 2008 a oggi è cresciuta 3 volte più rapidamente di quella per pensioni. Senza miglioramenti negli indicatori di povertà Istat
 

Legge di Bilancio, pensioni e requisiti per il 2025

Alberto Brambilla

Niente rivoluzioni per le pensioni, con la Legge di Bilancio per il 2025 che conferma nel complesso il quadro dello scorso anno. Tra le (poche) novità spicca la possibilità di lasciare il lavoro con 64 anni di età e 25 di contributi, a condizione di avere un assegno di importo pari a 3 volte l'assegno sociale: pur tenendo conto della previdenza complementare, davvero ristretta però la platea potenzialmente interessata

L'occupazione cresce, l'economia no!

Alberto Brambilla e Claudio Negro

I dati Istat di ottobre dipingono uno scenario occupazionale favorevole ma alcuni limiti storici del nostro mercato del lavoro, uniti a indicatori economici poco confortanti, lasciano ipotizzare un futuro meno roseo. Ancora di più in assenza di contromisure che sappiano favorire produttività e sviluppo
 
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